Ancona-Osimo

Testo Unico della ricostruzione, Ance Marche: «Bene la semplificazione ma troppa fretta». FedIngegneri: «Best practice»

È positivo il giudizio di Ance Marche e della Federazione degli Ingegneri sul Testo Unico. L'intesa è stata raggiunta nei giorni scorsi in Cabina di coordinamento sisma 2016

Immagine di repertorio

ANCONA – «Avere un Testo Unico della ricostruzione privata è sicuramente un vantaggio perché riassume tutte le varie ordinanze che nel tempo sono state emesse, questo significa soprattutto per i progettisti e per le imprese, semplificazione a livello gestionale, potendo contare su una sorta di codice degli appalti che evita di dover cercare nelle varie ordinanze i provvedimenti che nel corso del tempo sono stati cambiati». È positivo il giudizio del presidente Ance Marche, Stefano Violoni, all’intesa raggiunta nei giorni scorsi in Cabina di coordinamento sisma 2016, presieduta dal commissario Giovanni Legnini, sul Testo unico della ricostruzione privata che riorganizza, semplifica e innova le norme contenute in 61 ordinanze, contestualmente abrogate.

Nell’attesa che venga adottato formalmente e illustrato nei dettagli nei prossimi giorni, non appena ottenuto il via libera della Corte dei Conti, per entrare in vigore dal primo gennaio 2023 con la nuova piattaforma telematica Gedisi per gestire le pratiche sisma, l’Associazione Nazionale Costruttori Edili, evidenzia i benefici e analizza il limiti dell’importante novità. È la prima volta, infatti, che in una ricostruzione post sisma viene varato un Testo Unico delle norme che rimarrà unico anche in futuro, con l’integrazione diretta nel testo di eventuali modifiche.

Il presidente Ance Marche Stefano Violoni

Insomma, una sorte di ‘Bibbia’ per la ricostruzione, che orienterà non solo la ricostruzione post sisma del 2016, ma anche le eventuali future. Il Testo Unico raccoglie in 130 articoli e 15 allegati, oltre 550 disposizioni adottate dal 2016, superando un quadro di regole spesso anche sovrapposte, che ne rendono complessa la comprensione.

Per Violoni, il Testo Unico darà un prezioso aiuto, «soprattutto per chi per la prima volta si affaccia ai lavori sisma e finora era costretto a doversi studiare tutte le norme che disciplinano tutte le sfaccettature degli interventi». Se tra i pregi ci sono quelli della semplificazione e del riordino delle norme, che rende più facile la comprensione, snellendo così anche i tempi, tra i vari limiti il presidente di Ance Marche indica «la mancanza della richiesta di certificazione SOA anche per la parte di lavori post sisma compresi nei bonus edilizi, mentre la normativa nazionale la richiede obbligatoriamente».

«Non siamo d’accordo su questo punto, come in altri – dice -, e chiediamo con fermezza che la certificazione venga richiesta, anche per garantire adeguate condizioni di lavoro alle maestranze (assunzione con contratto collettivo nazionale) e sicurezza, in quanto la Soa implica che le imprese vengano valutate anche sotto questi punti di vista. Abbiamo inviato numerosi documenti in ragione di molte nostre tesi, ma non siamo stati ascoltati. Tanta fretta non serviva nel produrre un documento che già ha sbavature».

Stefano Capannelli, presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Ancona

Positivo anche il giudizio della Federazione degli Ingegneri delle Marche, che evidenzia come «grazie alla sua commissione sisma dopo un lavoro che dura da mesi è riuscita a far recepire nel Testo Unico della ricostruzione, grazie anche alla concertazione e alla condivisione chiesta dal presidente della regione Marche (vice commissario) e dal commissario, un articolato elenco di emendamenti che non fanno altro che snellire le procedure e dare maggiori possibilità di velocizzare una ricostruzione che tanti cittadini marchigiani attendono da anni» dichiarano Massimo Conti, della Federazione Regionale degli Ordini degli Ingegneri delle Marche e Stefano Capannelli, presidente dell’Ordine Provinciale degli Ingegneri di Ancona.

Il Testo Unico non è ancora pubblicato, ma «gli ingegneri sono certi di poter affermare che le loro integrazioni hanno attualizzato il corpo normativo iniziale conformandolo alle esigenze attuali maturate dai tecnici che operano sul sisma 2016. Saranno necessari ulteriori confronti e modifiche per la corretta attuazione del testo unico ma gli ingegneri marchigiani ritengono che la ‘best practice’ sia relativa al confronto con i vari livelli istituzionali». e che questa «abbia portato a soddisfare molte delle richieste degli ingegneri delle Marche». «Il Testo Unico – concludono – seppur ben congegnato è un testo dinamico che deve adattarsi di volta in volta ai cambiamenti richiesti nei successivi interventi normativi».