Ancona-Osimo

Ancona, The Varnelli’s al Donegal: quando il blues diventa irresistibile

Domani, venerdì 10 marzo, la band rhythm and blues sale sul palco del locale anconetano per una nuova tappa dopo la reunion della scorsa estate

The Varnelli's dal vivo, foto Max De Rosa

ANCONA – Un venerdì sera con il rhythm and blues dal vivo al Donegal Irish Pub di Ancona: nel locale dorico che quest’anno sta proponendo un nutrito calendario di eventi musicali, infatti, domani sera, venerdì 10 marzo, arriva la band The Varnelli’s, gruppo vintage-style, divertente e trascinante, contaminato da blues e generi affini, composto da musicisti dell’area del Conero: Paolo Fioretti frontman alla voce e alla chitarra elettrica, Federico Taffi al sassofono, Gianfranco Francelli al contrabbasso e Fernando Casalino alla batteria. Quattro elementi in cui scorre il sangue del genere che ha dato vita al rock’n’roll, che hanno cementificato la loro intesa e il loro sound negli anni, a cominciare dal 2010, prima di una lunga interruzione in cui ciascuno ha preso la sua strada. Per poi ritrovarsi, tutti insieme appassionatamente, la scorsa estate in occasione di un concerto in memoria dell’amico Ivan Angeletti, e scoprire che la magia di qualche anno prima era rimasta intatta.

Da allora i Varnelli’s hanno ricominciato a infiammare i palchi anche fuori regione, e oltre a un nuovo album, vogliono tornare a partecipare a festival internazionali, come qualche anno fa, quando si esibivano su palchi importanti come quelli del Moondogs a Ravenna, del Summer Jamboree a Senigallia, del San Severino Blues e dell’Inzago Vintage Roots Festival. «Questa nuova ondata di live che stiamo proponendo è un po’ venuta da sola, molto velocemente – racconta Paolo Fioretti –. La scorsa estate siamo ripartiti da dove c’eravamo lasciati, con l’obiettivo non tanto di rinnovare quanto di approfondire quello che più ci piaceva, senza vincoli eccessivi di stile, guardando da dove veniamo e cercando di concretizzare il più possibile quello che ci piace fare e suonare. Però ci hanno chiamato e abbiamo ricominciato a suonare in giro. Evidentemente dal ricordo che avevamo lasciato e dai feedback delle nuove serate ne scaturiscono altre nuove».

Essersi ritrovati dopo anni ha un sapore particolare: «È stato bello – prosegue Fioretti –, analizzi il fatto che le strade diverse che abbiamo percorso hanno portato a una maturazione di ognuno di noi, sia a livello artistico sia personale, e questo fa sì che ci ritroviamo con occhi nuovi». Varnelli’s più maturi, dunque, ma non meno coinvolgenti o rilassati, anzi: «Oggi abbiamo una consapevolezza diversa, siamo più maturi e abbiamo voglia di portare nel nostro gruppo e nello show il nostro vissuto». Le etichette non sono sempre facili, ma i Varnelli’s non sembrano curarsene troppo: «Il nostro genere non è poi così difficile da etichettare, siamo derivativi, veniamo dal blues, dal rhythm and blues e da tutta la musica afroamericana anni Quaranta e Cinquanta. Cerchiamo di farlo in maniera personale, ma le cifre stilistiche sono note e riconoscibili». La scaletta dei brani proposti live – nell’attesa che si concretizzi il nuovo album – è in continuo mutamento: «Live dopo live cerchiamo di reindirizzarci un po’ su quello che più ci piace fare e che è più consono per il nostro sound – conclude Paolo Fioretti –. Siamo ripartiti dalle vecchie scalette per cercare, prova dopo prova e live dopo live, di calibrare il tiro. Ma sempre nel segno del blues».

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