Ancona-Osimo

CampusWorld, in 1.200 tra studenti e laureati “volano” all’estero per il tirocinio. Esperienza ottima per il 79% dei giovani

Sono stati illustrati i risultati del progetto promosso nel 2005 dall'Università Politecnica delle Marche in collaborazione con Camera di Commercio delle Marche. Sono 66 i Paesi stranieri coinvolti

Il rettore della Politecnica Gregori e il presidente Camera di Commercio Marche Sabatini

ANCONA – Sono oltre 1.200 gli studenti e laureati che dal 2005 sono stati coinvolti in CampusWorld, il progetto di tirocini universitari all’estero promosso dal rettore dell’Università Politecnica delle Marche, Gian Luca Gregori, in collaborazione con la Camera di Commercio delle Marche, guidata dal presidente Gino Sabatini, Intesa Sanpaolo, Banca del Piceno e Uni.Co. I risultati del progetto sono stati illustrati questa mattina – 9 giugno – alla Loggia dei Mercanti ad Ancona, in videocollegamento alcuni laureati che hanno portato la loro testimonianza sviluppata in alcuni paesi esteri.

I dati di CampusWorld
Il report della Politecnica evidenzia che il 75% dei laureandi e neolaureati volato all’estero entro 1 anno dal progetto ha trovato lavoro. Il 76% di questi ragazzi ha trovato lavoro in Italia e il 47% nelle Marche. Gli stessi laureandi ne sono stati entusiasti, tanto che il 79% di loro ha definito l’esperienza come ottima e il 16% buona. CampusWorld ha visto negli anni una crescita esponenziale dei Paesi esteri coinvolti del progetto, tanto da arrivare a quota 66 Nazioni diverse «dalla A di Arabia alla Z di Zimbabwe» come ha tenuto a sottolineare il rettore Gregori.

Nel 2019 sono stati 209 i laureandi e neolaureati di Agraria (12%), Economia (26%), Ingegneria (25%), Medicina (14%) e Scienze (23%) che sono partiti per una esperienza all’estero. Nel 2020 sono stati invece 103 i laureandi e neolaureati volati all’estero, un calo legato alla pandemia.

Il rettore della Politecnica delle Marche, Gian Luca Gregori: «Non è una fuga di “cervelli”, il 75% rientra e si rimette in un circuito internazionale della conoscenza»

Il rettore dell’Università Politecnica delle Marche Gian Luca Gregori

«È un progetto che ho iniziato io stesso nel 2005 ed è qualcosa a cui teniamo davvero molto – ha spiegato il rettore Gregori – abbiamo consentito ad oltre mille nostri laureati di poter fare esperienza nel mondo: una parte di loro rimane all’estero a lavorare ma un’altra parte rientra e porta esperienze, conoscenze e rapporti internazionali».

Più di un progetto, una vera e propria «strategia», il Campus World e i risultati del ranking di valutazione delle università presenti nel mondo ne testimoniano la bontà: l’Università Politecnica delle Marche, infatti, «è tra le prime mille università al mondo e 290 in termini di ricerca, risultati che ci inorgogliscono».

Uno stimolo, ha affermato Gregori, spiegando CampusWorld, a mettere insieme il territorio e le sue esigenze con il mondo. L’obiettivo è quello «non solo dell’internazionalizzazione in uscita ma i prossimi due anni saranno concentrati sull’internazionalizzazione in entrata», ovvero sul portare nelle Marche, alla Politecnica «studenti e docenti stranieri. Questo richiede una continua riprogettazione formativa con corsi sempre più in lingua inglese».

Una possibilità, quella di andare all’estero, che lascia nei giovani laureandi «una emozione che traspare. Sentire parlare questi ragazzi di come questa esperienza fatta all’estero ha cambiato la loro vita e di come gli ha consentito di conoscere un paese, le sue problematiche e prospettive, è importante da sottolineare». Gregori tiene a evidenziare che non si tratta di fuga di “cervelli” perché «il 75% di loro rientra e si rimette in un circuito internazionale», questo progetto serve a «creare un circuito internazionale della conoscenza».

Gino Sabatini, presidente Camera di Commercio delle Marche: «Oggi più che mai la vera sfida è connettersi al mondo»

Gino Sabatini, presidente Camera di Commercio delle Marche

A sottolineare l’importanza dell’iniziativa è stato il presidente della Camera di Commercio delle Marche, Gino Sabatini: «Oggi più che mai la vera sfida è connettersi al mondo ma anche dare la possibilità ai nostri giovani di misurarsi in altre Nazioni, con altre imprese e sistemi produttivi, relazionali, sociali, e ne abbiamo un valore aggiunto di ritorno quando i nostri giovani ritornano in Italia, nelle Marche».

«È un valore aggiunto – spiega – per la possibilità di interconnettere tramite la Politecnica delle Marche con i suoi giovani le realtà di altri Paesi. Quando i laureati ritorneranno, si potranno iniziare dei percorsi di matching con quei territori dove i giovani hanno avuto la possibilità di porre delle relazioni importanti».

Secondo Gino Sabatini, «cultura, università, sistemi produttivi, devono cominciare a collaborare insieme, portando avanti progetti su questa linea». Con le vaccinazioni contro il covid, per Sabatini «ci sarà il fermento di una economia che riparte, i giovani devono misurarsi, ma bisogna avere una visione più ampia» senza campanilismi, «per questo dobbiamo interconnetterci con altri territori e altre realtà e Nazioni».

L’assessore regionale all’Istruzione Giorgia Latini e il presidente regionale Francesco Acquaroli

Il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli ha sottolineato che l’internazionalizzazione «è una delle sfide più importanti che il territorio deve compiere», non solo in termini di merci e prodotti, ma soprattutto di «internazionalizzazione della conoscenza che è l’aspetto più importante».

L’assessore regionale all’Istruzione Giorgia Latini ha spiegato che il progetto, oltre a consentire di apprendere una lingua straniera, rappresenta «una crescita personale, che permette di acquisire numerose competenze». Latini ha posto l’accento sul bagaglio culturale e sulla visione molto più ampia acquisita dai giovani formati con questa esperienza all’estero. «Il fatto che il 47% dei giovani che hanno avuto questa esperienza poi siano tornati nelle Marche è sicuramente un segnale molto positivo» evidenzia, sottolineando che la Regione guarda all’iniziativa «con attenzione anche in prospettiva». L’ente non ha ancora partecipato, ma «è un processo che vogliamo intraprendere insieme».