ANCONA – Stefano Tombolini di 60100 Ancona al fianco di Daniele Silvetti, candidato sindaco alle prossime amministrative di Ancona. L’annunciato appoggio e le ragioni per cui la lista civica di Tombolini si schiera insieme ad Ancona Protagonista di Silvetti e Ankon Civica Verde e Popolare di Daniele Ballanti sono state illustrate proprio ieri pomeriggio al Seeport Hotel di Ancona in occasione della presentazione ufficiale della candidatura di Silvetti. Alle amministrative del 2018 Stefano Tombolini, con l’appoggio di Lega, FdI, Forza Italia e Udc, aveva ottenuto il 28,4% di preferenze al primo turno ed era poi uscito sconfitto dal ballottaggio contro Valeria Mancinelli ottenendo il 37,2% di preferenze contro il 62,8% dell’attuale sindaca del capoluogo.
«La nostra condivisione di questo progetto che ricalca un po’ quello che è successo in passato, cioè la collaborazione con i partiti attraverso un impegno civico – ha spiegato Stefano Tombolini – sarà una cura per la città. Cura è la parola con cui dobbiamo presentarci ai cittadini. Questa è una città che ha dei problemi: i cittadini ne hanno consapevolezza, lo vedono quando guidano la macchina per lo stato di degrado diffuso, non solo per l’asfalto ma anche per tanti contenitori abbandonati, a tanti altri particolari che ci rendono, a volte, insoddisfatti di essere cittadini di Ancona. Ed è la stessa cura che vogliamo mettere per risolvere i problemi e con quest’esperienza avvicinarci ai cittadini. Sono loro che vivono la città e a loro vogliamo far arrivare il nostro messaggio. Abbiamo deciso di sostenere questo raggruppamento e di farne parte per una semplice ragione: perché riteniamo, come abbiamo già fatto in passato, che questo è il momento per stare insieme, per guardarci negli occhi, politici, liste civiche e cittadini. Dobbiamo collaborare per ottenere un risultato, e lo vogliamo fare con tutte le competenze che ci dà l’esperienza maturata in queste due consigliature».
Quindi qualche frecciata all’indirizzo dell’amministrazione Mancinelli: «C’è stato un muro tra l’amministrazione, la maggioranza, e chi sta dall’altra parte del tavolo. Daniele Silvetti questo errore non lo farà: bisogna dedicare attenzione anche a chi sta dall’altra parte, perché le idee per migliorare questa città servono e servono tutte, a 360 gradi. A Daniele Silvetti dico che noi siamo qua, abbiamo le nostre idee su come contribuire a questa cura, a questa progettualità che dovrà essere articolata per cambiare il volto e dare un profilo identitario preciso alla città. Se oggi riflettiamo che cosa sia Ancona, ci è difficile connotarla. Ci sono tanti elementi in un puzzle in cui manca il minimo comun denominatore. Tante idee confuse e lontane le une dalle altre. Noi vogliamo costruire un progetto, vogliamo farlo insieme a Daniele Silvetti e a tutti coloro che vorranno partecipare a questo progetto. Ancona ha bisogno prima di tutto di diventare una città decorosa, una città in cui si percepisca che c’è la capacità amministrativa e gestionale per poter effettuare la manutenzione degli edifici, per poter fare le strisce pedonali, per poter chiudere le buche. Ma non solo un giorno e sotto la campagna elettorale, ma con la costanza di un progetto proprio di un’amministrazione che sa gestire. In fase elettorale si nota la scientificità dell’approccio elettorale di chi oggi governa la città: concludere i lavori proprio nei mesi che precedono le elezioni, la fine della passeggiata di via XXIX settembre, la demolizione degli edifici di piazza d’Armi. Il nulla».
L’alternativa per Stefano Tombolini e la lista 60100 Ancona che guida, è il cambiamento, la discontinuità, il voto al candidato del centrodestra: «Questa è una città in cui da trent’anni non ricordo un cambiamento strutturale. Abbiamo un piano regolatore del 1984 approvato definitivamente nel 1994. E le idee urbanistiche di questa città sono le stesse di allora. C’è tanto da fare, Daniele Silvetti saprà fare da catalizzatore di questi portatori di interesse, non solo i partiti, ma tutti coloro che si vogliono impegnare per cambiare questa città. Noi vogliamo essere la cura di questa città. Il voto verso questa coalizione diventa dopo troppo tempo una necessità politica, sociale, economica. Perché altrimenti questa è una città che è destinata a declinare su una strada triste, per noi come per i nostri figli».