ANCONA – Stroncato da un’overdose che gli è risultata fatale: è morto così, ieri (8 dicembre), Andrea F., il 45 enne anconetano trovato privo di sensi dei bagni pubblici di Piazza D’Armi.
Era in coma da sabato scorso (5 gennaio), quando il 118 lo aveva soccorso e trasportato agli Ospedali Riuniti di Ancona, dove le sue condizioni, nonostante fosse stato massaggiato a lungo dai soccorritori, si erano mostrate fin da subito gravi. Proprio ieri in seguito ad un improvviso peggioramento, l’uomo che era ricoverato nella Rianimazione Clinica dell’ospedale a cuore battente e ventilazione polmonare assicurata, alla fine si è arreso dopo aver combattuto tra la vita e la morte per alcuni giorni.
Visto che l’elettroencefalogramma di Andrea era ormai piatto è stato convocato il collegio che ne ha accertato la morte cerebrale. Come da prassi alla famiglia è stata proposta la donazione degli organi, prevista anche per persone tossicodipendenti, pur se con alcune restrizioni. «La famiglia ha accolto fin da subito con grande generosità la donazione», spiega la dottoressa Francesca de Pace, coordinatrice del Centro Regionale Trapianti di Torrette.
Quello di Andrea sarebbe il primo prelievo del 2019 su un marchigiano, mentre l’equipe di Torrette ne aveva già eseguito un altro il 2 gennaio scorso su un umbro, grazie alla convenzione esistente tra le due regioni. Il consenso alla donazione non è arrivato solo dalla mamma, dal fratello e dalla ex convivente dell’uomo, ma anche dal Magistrato che sta seguendo la vicenda dal punto di vista giudiziario. «La donazione è l’unica consolazione dopo la morte di una persona cara – sottolinea la dottoressa De Pace -, è una cosa che scalda il cuore e da un senso a tutto».
Intanto il 2018 si è chiuso con un ottimo trend dal punto di vista delle donazioni che hanno registrato un aumento rispetto all’anno precedente. Dai primi dati del Centro Regionale Trapianti Marche sono stati 59 i donatori procurati nel 2018 pari ad un 38,36 per milione di popolazione, mentre nel 2017 erano 54 pari a 34,98 per milione di popolazione. Di fatto nel 2018 sono state 48 le donazioni effettivamente utilizzate, quando nel 2017 erano 47. Stabile il dato delle opposizioni che resta a quota 23, nonostante sia «lievemente aumentata la percentuale che rimane comunque sotto la media nazionale», conclude la coordinatrice del Centro Regionale Trapianti.