Ancona-Osimo

Torrette: nuova tecnica operatoria eseguita per la prima volta in Italia (Il video)

Si chiama ablazione termica endobronchiale mediante applicazione di vapore acqueo ad alta temperatura ed è la nuova tecnica di trattamento per la Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO), eseguita per la prima volta in Italia all'Ospedale di Torrette. Un primato della Pneumologia dorica che porta le Marche alla ribalta nazionale

I relatori che hanno partecipato alla conferenza stampa per la nuova tecnica in ambito pneumologico
I relatori che hanno partecipato alla conferenza stampa per la nuova tecnica in ambito pneumologico

ANCONA- L’ablazione termica endobronchiale mediante applicazione di vapore acqueo ad alta temperatura è la nuova tecnica a disposizione degli Ospedali Riuniti di Ancona per trattare la Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO). Una metodica innovativa utilizzata per la prima volta in Italia proprio dall’Ospedale di Torrette.

La procedura è stata illustrata oggi (11 gennaio) nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte il direttore dell’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona Michele Caporossi, il direttore della Pneumologia Stefano Gasparini, il presidente della IV Commissione Regionale Sanità Fabrizio Volpini, il Rettore dell’Università Politecnica delle Marche Sauro Longhi e parte dello staff che ha collaborato all’intervento rappresentato dalle dottoresse Bonifazi e Zuccatosta.

Stefano Gasparini, direttore Pneumologia
Stefano Gasparini, direttore Pneumologia

L’intervento, realizzato su un uomo di 68 anni proveniente da fuori regione è stato eseguito con successo a fine novembre del 2017. Una metodica che permette di dare una risposta terapeutica ad una malattia poco conosciuta ma che rappresenta una delle maggiori cause di mortalità dopo infarti, ictus e infezioni alle basse vie respiratorie. Tosse cronica e affanno sono i sintomi caratteristici, mentre nelle fasi più avanzate della malattia fa la sua comparsa l’insufficienza respiratoria. Una patologia caratterizzata da bronchite ed enfisema che comporta una riduzione della capacità respiratoria e che determina una sintomatologia importante tra cui l’affanno derivante dall’ostruzione al passaggio dell’aria. Negli stadi più avanzati e gravi rende difficile l’espletamento anche le più comuni attività quotidiane come vestirsi o farsi la barba.

Da sinistra la dottoressa Martina Bonifazi, Lina Zuccatosta e Fabrizio Volpini

Colpisce in prevalenza sopra i 65 anni di età ed è causata dal fumo di sigaretta, dall’inquinamento, da condizioni dell’ambiente professionale (presenza di polveri) e da fattori genetici. Una metodica, come ha spiegato Stefano Gasparini, che consiste nel veicolare «attraverso un sondino, calato dal naso, vapore acqueo ad alta temperatura (75-80°) nelle aree polmonari danneggiate. In questo modo si crea un danno termico ed i tessuti reagiscono cicatrizzando e riducendo il loro volume. Questa riduzione volumetrica, che arriva al 25%, permette di migliorare sensibilmente la capacità respiratoria. Un trattamento, che non si sostituisce alle terapie farmacologiche, sempre utili e necessarie, ma che rappresenta un’arma in più nel trattamento della BPCO, alternativa agli interventi più invasivi e costosi attualmente in uso in Italia, non sempre indicati per tutti i pazienti, ovvero le valvole endobronchiali e le spirali». L’intervento dura 15 minuti circa, mentre molto più lungo è lo studio clinico del paziente. Un trattamento completamente indolore, dato che nei tessuti interessati non ci sono fibre sensitive. Una patologia, quella della BPCO che comporta alti costi per il sistema sanitario nazionale in farmaci, ossigeno, visite mediche e frequenti ricoveri, e che si posiziona al terzo posto come causa di assenze dal lavoro.

Michele Caporossi, direttore generale Azienda Ospedali Riuniti
Michele Caporossi, direttore generale Azienda Ospedali Riuniti

La linea degli Ospedali Riuniti è quella di ampliare il ventaglio di interventi mini invasivi, come ha spiegato Michele Caporossi, passando dagli attuali 1500 ai 3000 annui. Non solo, il direttore ha anticipato che «Il 2018 sarà caratterizzato da un fiorire di novità, per dare risposte alle malattie croniche che ogni anno in Italia colpiscono 1 persona su 10. Oggi i malati cronici sono il 40% della popolazione e assorbono l’80% delle risorse economiche».

Un miglioramento che, come ha sottolineato Caporossi, cade nel 40esimo anniversario del sistema sanitario nazionale e che vede «L’Italia uno dei pochi paesi dove la salute ha una risposta specifica dalla collettività e dallo Stato». Un’eccellenza la Pneumologia di Torrette, così come l’intera struttura ospedaliera, che porta le Marche alla ribalta nazionale, collocandola fra i tre centri italiani più specializzati nei trattamenti delle malattie polmonari, e dove il 30% delle broncoscopie arrivano da fuori regione. Un successo, che come ha sottolineato Caporossi è frutto di scelte politiche in ambito regionale che hanno puntato a creare un polo ultra specializzato agli Ospedale Riuniti di Ancona: «Le Marche hanno un unico Dea di secondo livello a Torrette, una scelta giusta che consente di progettare investimenti puntando sulla mini invasività, attraverso il ricorso alla robotica e all’endoscopia con sonde. Bisogna puntare sulle «Strategie di prevenzione dei fattori di rischio – ha precisato il direttore dell’Azienda Ospedaliera – prevenzione primaria e secondaria. Stiamo mettendo in campo una macchina da guerra per le diagnosi precoci grazie alla Tac Force, da poco operativa a Torrette, e alla Tac Revolution che arriverà tra qualche mese al Pronto Soccorso. Sarà possibile effettuare una tac ai polmoni in tempi rapidissimi e senza eccessiva esposizione alle radiazioni. È importante sottolineare il percorso di osmosi tra Ospedale e Università – ha concluso Caporossi –  è grazie all’Università che riusciamo ad ottenere questo livello di qualità e questi risultati».

Sauro Longhi, rettore Università Politecnica delle Marche
Sauro Longhi, rettore Università Politecnica delle Marche

E la stretta sinergia tra l’Ateneo dorico e l’Azienda Ospedaliera è stato evidenziato anche dal rettore Sauro Longhi. «È un risultato di primissimo livello che nasce dalla competenza del dottor Gasparini – ha sottolineato – un reparto riconosciuto a livello nazionale».

«Tocchiamo con mano uno degli sforzi che la Regione Marche ha messo in campo per creare centri di eccellenza – ha puntualizzato Fabrizio Volpini – questo intervento costituisce l’eccellenza delle eccellenze, ed essere gli unici ad averlo eseguito in Italia è un ulteriore conferma».

Fabrizio Volpini, presidente IV Commissione Sanità Regionale
Fabrizio Volpini, presidente IV Commissione Sanità Regionale

Il presidente della IV Commissione Sanità Regionale si è complimentato per il rapporto virtuoso tra Università e Azienda Ospedaliera, «Un’osmosi che si attua anche con il territorio, costituito dalla rete degli ospedali periferici, con i quali le eccellenze devono collaborare per ridurre l’inappropriatezza delle prestazioni. Poi c’è il territorio inteso come luogo di prevenzione della BPCO, che passa attraverso campagne di prevenzione, il miglioramento degli ambienti di lavoro e della qualità dell’aria. Un’azione sinergica ad ampio raggio. Avere a Torrette eccellenze di questo tipo ci rende orgogliosi di essere marchigiani. È importante far conoscere cosa si fa, perché i cittadini devono sapere dove rivolgersi per avere una risposta assistenziale appropriata».

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