ANCONA – Tumore cerebrale grande come un pompelmo asportato con successo su un papà congolese di 40 anni, operato presso la Sod Clinica di Neurochirurgia Oncologica e d’Urgenza dell’Azienda ospedaliero universitaria delle Marche, giunto in Italia poche settimane prima per partecipare al progetto ‘Quality Food’ (voluto dall’ex ambasciatore d’Italia presso la Repubblica Democratica del Congo Luca Attanasio, deceduto nel 2021), tra l’azienda Self Globe con sede a Monte San Martino nel maceratese e il Fondo di promozione dell’industria della Repubblica del Congo, con il supporto dell’Università di Camerino.
Una bella pagina di medicina, quella ‘scritta’ dai neurochirurghi dell’AOU delle Marche, il professor Mauro Dobran e la dottoressa Valentina Liverotti, che hanno operato insieme al neuroanestesista Edoardo Barboni, l’ingegnere agronomo Bufole Mugisho, originario della città di Bukavu salvandogli la vita. Una storia in cui non manca l’ingrediente della solidarietà, quella dell’imprenditore Tarcisio Senzacqua (amministratore delegato di Self Globe e Sint Tecnologie) che ha tenuto sotto la sua ala protettiva il giovane congolese, seguendolo in tutto l’iter della sua malattia, dai primi sintomi, alla fase operatoria e successivamente anche nella fase del post-operatorio.
Il progetto alla Self Globe prevede la presenza di 18 laureati congolesi per la frequenza di un corso sulla gestione igienico-sanitaria della filiera della trasformazione agroalimentare. Bufole aveva iniziato ad accusare dei forti mal di testa, tanto che la sua tutor nell’azienda maceratese il 17 ottobre lo aveva accompagnato al pronto soccorso di Amandola. Da qui il papà congolese, padre di tre figli (un quarto in arrivo) era stato trasferito all’ospedale di Fermo dove era arrivata la diagnosi di tumore, un meningioma delle dimensioni di circa 6,5 cm. Dall’ospedale di Fermo viene inviato all’ospedale regionale di Torrette dove arriva il 20 ottobre. Giusto il tempo di organizzare l’intervento e il 25 ottobre Bufole viene operato in microchirurgia.
Un intervento estremamente delicato non solo per le dimensioni del meningioma, completamente asportato e senza danni neurologici per il paziente, ma anche perché localizzato nella parte frontotemporale sinistra, un’area estremamente vicina a vasi sanguigni e nervi con il rischio di «inficiare l’uso della parola» spiega il professor Dobran. La massa tumorale, molto più grande di quelle che i neurochirurghi sono abituati a vedere, è risultata benigna e grazie alla bravura dei medici ora il paziente sta bene e nella giornata di ieri è stato dimesso dall’ospedale, anche se dovrà attendere ancora alcune settimane prima di riabbracciare mogglie e figli: il follow up lo farà infatti all’ospedale regionale di Torrette e una volta che sarà rientrato nel suo Paese i medici dell’AOU delle Marche gli forniranno le cure del caso per almeno sei mesi.
Il volo di rientro a casa non lo farà da solo ma con funzionari che arriveranno dal Congo per scongiurare qualunque rischio. Se non fosse stato operato a Torrette il paziente sarebbe andato incontro al coma. L’AOU delle Marche si sta adoperando per organizzare una raccolta di materiale scolastico, come quaderni e colori, da inviare ai figli di Bufole una volta che farà rientro nel suo Paese.