ANCONA – Continuano le indagini relative ad un’organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti del tipo eroina, che aveva già portato all’arresto lo scorso marzo di tre soggetti. Il prosieguo dell’attività investigativa condotta dal personale della Polizia di Stato, Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile di Ancona, ha permesso di assicurare alla giustizia- mediante l’applicazione di altri tre provvedimenti cautelari in carcere- di due cittadini pakistani e di una donna di origine slovacca naturalizzata italiana. Gli ulteriori provvedimenti eseguiti nelle ultime ore, scaturiscono al termine di un’articolata attività di indagine, nel corso della quale, sono stati già arrestati in flagranza 20 soggetti prevalentemente di origine straniera, ma anche taluni soggetti italiani, tutti dediti al traffico internazionale di droga, del tipo eroina.
Uno dei due cittadini stranieri, coinvolto in passato per vicende analoghe, in altre regioni italiane, sul territorio nazionale da diverso tempo, era considerato il “factotum” dell’organizzazione, al cui vertice era collocata una famiglia di connazionali. L’uomo si occupava nel dettaglio dell’intera filiera allestita per l’introduzione della droga sul suolo italiano. In particolare, servendosi di diversi connazionali, suoi diretti bracci operativi, organizzava ed attuava i viaggi da e per il Pakistan, si occupava del recupero e dello stoccaggio dello stupefacente, nonché della distribuzione alla rete di spacciatori italiani e stranieri.
L’uomo, era il tassello più rilevante del gruppo interamente disarticolato durante l’attività investigativa durata oltre un anno. Nel corso dell’indagine, oltre all’arresto in flagranza dei vari soggetti, aventi diversi ruoli in seno al sodalizio, tra cui ovulatori, sono stati posti sotto sequestro circa 4,5 Kg di eroina. Con lui sono stati associati in carcere un altro cittadino pakistano, avente un ruolo di manovalanza alle dipendenze dell’organizzazione, ed una donna di origine slovacca, che costituiva una delle maglie della rete di vendita, nello specifico nel capoluogo dorico.
l ltraffico posto in essere dal gruppo organizzato, fondava i suoi pilastri su strategie di approvvigionamento e distribuzione di volta in volta pianificate diversamente, facendo leva sulla costante del trasporto con la modalità intracorporea, di ovuli di eroina pura, che giunta sul mercato illecito italiano quadruplicava il proprio peso, data l’elevata purezza della droga. L’illecita attività di traffico e spaccio della sola sostanza rinvenuta e sequestrata, avrebbe permesso di guadagnare ingenti somme di denaro nell’ordine di circa 1.000.000 di euro.
L’organizzazione criminale si avvaleva dello sfruttamento di cittadini pakistani che versavano talvolta in condizione di necessità. Nello specifico i connazionali bisognosi venivano arruolati ed indotti a trasportare, attraverso le varie rotte internazionali, medianti viaggi gravosi e rischiosi, quantitativi di droga che oscillavano tra i 400 e i 600 grammi per ciascun ovulatore.
Gli accertamenti e gli sviluppi investigativi condotti dalla Polizia di Stato coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Ancona, sono culminati con l’emissione delle misure cautelari della custodia in carcere a carico dei tre sodali.