ANCONA -«Incontro migliaia di persone ogni giorno che mi chiedono una foto, l’idea di aver incontrato anche uno di quei pezzi di m… mi fa davvero schifo, tanto quanto la disinformazione che viene fatta in questo paese». Sono le parole del cantante trap Sfera Ebbasta, apparse dopo il video postato e poi rimosso dal profilo Instagram di Ugo Di Puorto, uno dei sei ragazzi modenesi considerati appartenenti alla banda accusata di aver spruzzato lo spray al peperoncino all’interno della Lanterna Azzurra di Corinaldo la sera dell’8 dicembre scorso, dove morirono 5 adolescenti tra i 14 e i 16 anni e una mamma di 39 anni, schiacciati dalla calca nel fuggi fuggi dalla discoteca.
Sono 7 gli arrestati che da venerdì (2 agosto) si trovano reclusi nei carceri di Modena e Ravenna: Andrea Cavallari, Ugo Di Puorto, Raffaele Mormone, Moez Akari, Badr Amouiyah (detenuti nel carcere di Modena), Souhaib Haddada e Andrea Balugani il 65enne (detenuti nel carcere di Ravenna). Per loro l’accusa è quella di “omicidio preterintenzionale”, “lesioni personali” e singoli episodi di “rapine e furti con strappo”. Balugani è invece accusato di ricettazione: secondo gli inquirenti, infatti, si occupava di monetizzare la refurtiva, gioielli e orologi, immettendoli sul mercato dei compro-oro.
Le indagini sono state condotte dal Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Ancona sotto la guida della Procura della Repubblica di Ancona e coordinata dal Procuratore della Repubblica Monica Garulli e dai sostituti procuratori Paolo Gubinelli e Valentina Bavai.
Gionata Boschetti, al secolo Sfera Ebbasta, ha commentato sul suo profilo Instagram dopo il video diffuso ieri (6 agosto) dalla Gazzetta di Modena. L’artista, secondo quanto riporta il quotidiano modenese, è stato ripreso «la notte della strage di Corinaldo, in un autogrill lungo l’autostrada», in compagnia di Di Puorto. Un incontro casuale, quello tra il trapper e alcuni componenti della banda, durante il quale è stato registrato un brevissimo video. «Hanno provato e proveranno a infangare il mio nome, ma la cosa non mi disturba – scrive su Instagram Sfera Ebbasta – perché la soddisfazione di sapere che quei mezzi uomini (se così si possono definire) sono stati presi è l’unica cosa importante». Un video che è agli atti dell’ordinanza con cui il gip del tribunale di Ancona, Paolo Cimini, ha disposto le misure cautelari e che documentato da intercettazioni telefoniche.
Ugo Di Puorto, sarebbe il suo il dna trovato sul tappo della bomboletta di spray al peperoncino rinvenuta nel locale, vicino all’uscita numero 3, dove avvenne la tragedia. Figlio di Sigismondo (conosciuto come Sergio), recluso in carcere per essere stato il referente dei Casalesi nel modenese, Di Puorto è per gli inquirenti una delle menti della banda. Quella tragica notte aveva raggiunto Corinaldo in auto con suo cugino Raffaele Mormone, Eros Amoruso (deceduto nell’aprile scorso in un incidente stradale) e Badr Amouiyah, un altro complice.
Intanto dall’ordinanza sono spuntati anche altri nomi, che potrebbero essere coinvolti nella vicenda, tutti del modenese, tra i quali anche due ragazze.