ANCONA – È tragico il bilancio dell’affondamento del rimorchiatore partito nella notte dal porto di Ancona alla volta dell’Albania, inabissatosi nello specchio di mare tra la costa di Bari e quella di Dubrovnik in Croazia, in acque internazionali. Sono tre le vittime accertate, due i dispersi, anche se la possibilità di ritrovarli vivi è al lumicino. A bordo c’erano due marittimi marchigiani (di Ancona), due di Bari, un tunisino, anche se il corpo di due deve ancora essere ripescato dalle acque, ma le speranze di recuperare i due dispersi sono al lumicino. A bordo del rimorchiatore affondato c’erano 6 persone, l’unico superstite è il comandante di 63 anni di origini siciliane, tratto in salvo.
Alla Capitaneria di Porto di Bari è giunto un sos intorno alle 22 di ieri sera (18 Maggio), lanciato dall’equipaggio del motopontone con a bordo 11 persone, tutte incolumi, da quanto si apprende infatti i marittimi del rimorchiatore di Ancona non hanno fatto in tempo a lanciare l’allarme in quanto l’affondamento sarebbe avvenuto rapidamente. “Franco P.” è il nome del rimorchiatore diretto a Valona, in Albania per trainare un motopontone (piattaforma galleggiante per il trasporto di merci).
La prima imbarcazione a intervenire nella notte per i soccorsi è stata la motonave Split che ha tratto in salvo il comandante del rimorchiatore, poi trasferito al Policlinico di Bari. Alle ricerche, coordinate dalla Guardia Costiera di Bari, hanno partecipato mezzi militari e civili tra cui 5 mercantili e varie unità della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza, coadiuvate dall’aereo ‘Manta’ della Guardia costiera e da velivoli della Marina Militare, dell’Aeronautica Militare e dell’aviazione croata.
Sulla vicenda la Procura di Bari ha aperto un fascicolo con le ipotesi di reato di naufragio e omicidio colposo. L’indagine, delegata alla Capitaneria di Porto, è coordinata dal procuratore Roberto Rossi con la sostituta di turno Luisiana Di Vittorio. A soccorrere il motopontone alla deriva è stato inviato nel frattempo un altro rimorchiatore.
Il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale, Vincenzo Garofalo in una nota stampa ha dichiarato: «Siamo tutti sconvolti, come Autorità di sistema portuale e comunità del porto di Ancona, per quanto accaduto all’equipaggio del rimorchiatore Franco P. Siamo stati subito informati dal Comandante della Capitaneria di porto De Carolis tramite il quale abbiamo continuato a seguire quanto stava accadendo al largo di Bari. Esprimo, a nome di tutta l’Autorità di sistema portuale, il dolore per questo drammatico fatto e la più grande vicinanza alle famiglie di tutto l’equipaggio e a tutta la comunità portuale che sono certo saprà essere al fianco dei famigliari colpiti da questo lutto e della società Ilma».
«Esprimo il cordoglio e la vicinanza alle famiglie e ai lavoratori coinvolti nell’incidente che tra ieri sera e questa notte ha colpito in mare un rimorchiatore a 50 miglia dalla costa di Bari, partito da Ancona per trainare un pontone alla volta dell’Albania – dichiara la sindaca di Ancona Valeria Mancinelli -. Il Comune di Ancona tramite l’assessore al Porto Ida Simonella è in contatto con il Comandante della Capitaneria di Porto De Carolis, che ci ha informato della tragedia. Non sta a noi ricostruire le dinamiche dell’accaduto, anche perché in questo momento sono ancora in atto le operazioni di soccorso dei superstiti. Mi unisco con sinceri sentimenti di vicinanza al dolore delle famiglie per questo incidente avvenuto a persone che stavano svolgendo il loro lavoro, ed esprimo solidarietà all’azienda Ilma di Ancona, proprietaria del rimorchiatore, che sta vivendo questo momento tragico, e a tutta la comunità del Porto».
Il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Maurizio Mangialardi in una nota stampa dichiara: «Il naufragio del rimorchiatore Franco P. di Ancona sconvolge e addolora tutta la comunità marchigiana. A nome mio e di tutto il gruppo assembleare del Partito Democratico voglio esprimere solidarietà e vicinanza ai membri dell’equipaggio e alle loro famiglie, auspicando che le operazioni di soccorso attualmente in corso possano concludersi quanto prima e venga fatta chiarezza sulle cause che hanno prodotto questa terribile tragedia».
Sulla tragedia intervengono anche le organizzazioni sindacali dei trasporti Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti Marche, Cgil, Cisl e Uil Ancona che annunciano uno sciopero ed «esprimono solidarietà alle famiglie delle vittime». Le sigle stanno programmando iniziative di mobilitazione, a partire dallo sciopero di domani di 4 ore dei rimorchiatori, «in attesa di capire come si sono svolti i fatti al largo di Bari».
I sindacati ribadiscono «che il lavoro del marittimo – portuale è molto rischioso ed attiene anche alla disciplina della sicurezza della navigazione, rappresentata dal codice della navigazione e dalla regolamentazione internazionale Solas ed Imo. Il rischio sulle navi spesso è legato alla costituzione degli equipaggi, ai loro profili professionali, all’organizzazione del lavoro a bordo e alla definizione dei percorsi abilitanti e di formazione oltre che alla gestione delle emergenze e al complesso sistema di controllo pubblico esercitato sulle navi ai fini della salute e sicurezza sul lavoro. Per questi motivi – aggiungono – è da molti anni che i sindacati di categoria chiedono di superare la normativa specifica sulla salute e sicurezza del settore marittimo portuale: i decreti 271 e 272 del 1999 vanno aggiornati con nuovi atti legislativi urgentemente. Perché simili tragedie non avvengano più: oggi, però, piangiamo i 5 marittimi e siamo vicini alle loro famiglie».