ANCONA – Tredici domande alla candidata, o al candidato. E’ il format con cui CentroPagina si intende avvicinare alle prossime elezioni Comunali che chiameranno gli anconetani alle urne il 14 e 15 maggio 2023, con eventuale ballottaggio due settimane dopo. Tredici temi «caldi» che poniamo identici a ciascun concorrente alla carica di primo cittadino. Cominciando da Ida Simonella, candidata sindaca per la coalizione del centrosinistra, precedenza all’unico candidato al femminile. Perché tredici? Perché è un numero particolare, magico, che porta fortuna e sfortuna al tempo stesso, e che è anche identitario, visto che tredici sono le cannelle della Fontana del Calamo, simbolo cittadino.
1) Qual è il tratto distintivo di Ancona?
«Il suo rapporto con il mare. Ancona è città che nasce dal mare, grazie al suo golfo naturale, e dal mare ha continuato ad essere forgiata in bellezza e carattere, ad essere alimentata e a crescere. Ancona è città di mare perché di mare vive, come porta d’oriente prima e poi trovando nel suo porto la principale capacità produttiva, dalla pesca ai cantieri navali alle grandi rotte dei commerci. La storia della città è un susseguirsi di scorci che la legano al mare ed il mare continua ad ispirare sentimenti ed orizzonti, il desiderio di guardare lontano e di affermarsi».
2) Qual è il suo luogo del cuore, in città?
«Il porto antico è senz’altro il mio luogo del cuore. È ciò che cuce dentro di me l’amore per il mare e per questa città e la mia formazione come professionista. Il porto antico risveglia in me ogni volta la meraviglia della bellezza di Ancona e della sua ricchezza da un punto di vista storico e culturale, ma esso è anche quel cuore pulsante che mi ha vista al lavoro come professionista prima e come tecnico prestato alla politica poi. La testa e il cuore, potrei dire, che camminano all’unisono».
3) Area Marina protetta, sì o no e perché?
«Dico no all’Area Marina protetta non come principio ma come specifico strumento giuridico per il nostro specifico contesto, ovvero un’area fortemente antropizzata dove esistono già forme di tutela ambientale che andrebbero, questo sì, fatte funzionare meglio: penso alla Zona di tutela biologica ed ai siti di Natura Duemila che potrebbero rafforzare la salvaguardia dell’ambiente senza ricorrere ad un ulteriore strumento giuridico di difficile applicazione».
4) Banchina grandi navi, sì o no e perché?
«Una certa narrazione che ha accompagnato questo progetto può averlo fatto percepire come un’opera altamente impattante, ma all’atto pratico si tratterebbe di uno spazio interno al bacino Fincantieri, con buona parte della viabilità all’interno dello stesso. È l’unica opera che consentirebbe l’approdo di navi di ultima generazione, che sono anche le navi meno inquinanti perché costruite con tecnologie innovative e che possono viaggiare a modalità elettrica. Saranno le navi più nuove e con emissioni ridotte rispetto a quelle che arrivano oggigiorno al porto. Citando alcuni dati posso dire che su più di 2mila approdi all’anno dello scalo solo il 3 per cento riguarda le crociere ed al massimo si arriverà ad un 6 per cento».
5) Parcheggi in centro, quali soluzioni propone?
«C’è necessità di una riorganizzazione complessiva del sistema della sosta in centro, tenendo in considerazione in primis i residenti e la sosta produttiva, facendo prediligere, invece, i parcheggi scambiatori integrati con il trasporto pubblico per la sosta lunga e improduttiva».
6) Manutenzione delle strade e del verde urbano, cosa fare?
«Uso questa espressione: la cura della città nel suo complesso sarà l’ossessione della prossima amministrazione se mi sarà dato di guidarla. Penso innanzitutto ad piano straordinario del decoro, destinando maggiori risorse economiche al settore. Ora abbiamo un bilancio del Comune solido e possiamo investire di più. E poi il potenziamento dell’organizzazione delle manutenzioni. Questo coinvolgerà la struttura comunale interna che si occupa di una serie di attività manutentive, ma vorrei mettere a sistema anche la nostra multiutility, Mobilità&Parcheggi, controllata al cento per cento del Comune, azienda molto snella ed efficiente per potenziare ed integrare i servizi che opera con quelli del magazzino interno e realizzarne di nuovi».
7) Quali novità da mettere in campo in tema di maggiore sicurezza per i cittadini?
«I controlli delle forze dell’ordine ed anche i loro presidi nei singoli quartieri rappresentano attività efficaci per aumentare la sicurezza reale ed anche quella percepita dai cittadini. Non si può negare come anche lo strumento tanto discusso delle telecamere di videosorveglianza si sia dimostrato un forte deterrente, ad esempio, per gli atti vandalici sugli impianti sportivi, nettamente diminuiti. Ma credo che il tema sicurezza non si possa limitare a questo, si deve anche agire alla radice, sull’aspetto di prevenzione del disagio, in particolare del disagio giovanile. Questo significa mettere in campo progetti educativi rivolti non solo ai giovani, ma soprattutto a quella che definiamo comunità educante: genitori, insegnanti, allenatori, educatori, affinché si possa disinnescare quella rabbia che poi può manifestarsi proprio nella violenza verso le cose o gli altri. Vogliamo che i più giovani possano diventare la versione migliore di loro stessi».
8) Tema giovani: cosa vogliono i giovani di Ancona, residenti e studenti fuori sede, per loro e per la città?
«I giovani chiedono spazi di aggregazione, di incontro, di scambio di idee ed anche di divertimento. In questo senso vogliamo incentivare e creare occasioni di intrattenimento in luoghi diversi della città e non solo in piazza del Papa, per intenderci. I giovani chiedono anche di poter avere luoghi dove studiare fino a tarda sera o nei weekend a questo scopo vorrei destinare gli spazi dell’ex Cobianchi. E poi i giovani, in particolare i fuori sede, chiedono di potersi spostare anche dopo cena. Per questo è indispensabile un potenziamento del trasporto pubblico locale nella fascia notturna con servizi di navette a chiamata».
9) Lotta all’inquinamento: quali sono le scelte indispensabili e prioritarie?
«Di certo la realizzazione dell’anello filoviario che costituirebbe una vera e propria circolare della città e la sua vera metropolitana di superficie. Attualmente l’anello non è completo. Continueremo con il rinnovo della flotta dei bus che diventerà interamente ad alimentazione elettrica. E poi naturalmente l’elettrificazione delle banchine in porto, l’attenzione alla riqualificazione di tutti gli edifici pubblici in ottica di sostenibilità e risparmio energetico ed il proseguimento nella creazione di comunità energetiche seguendo il modello che è già stato realizzato agli Archi».
10) Trasporti e mobilità: metro di superficie, magari con la riapertura della stazione marittima, oppure altre opzioni?
«Come detto prima, tra i punti in cima alla lista delle priorità c’è il completamento dell’anello filoviario che può rappresentare la vera metropolitana di superficie, rapida e poco impattante sull’ambiente e sul traffico. L’ipotesi di riapertura della stazione marittima, stanti le attuali norme di sicurezza previste da Rfi, significherebbe ingabbiare la Mole dentro barriere fonoassorbenti e fermare il traffico cittadino con barriere automatizzate, i nuovi passaggi a livello, per 7 ore al giorno. In quell’area però penso, questo sì, ad un collegamento veloce stazione centrale-porto antico con l’utilizzo di mezzi elettrici, sia come navettaggio per chi lavora in porto, sia a servizio della città. Questo sarà possibile anche sfruttando il prossimo parcheggio dell’ex Verrocchio, ma penso anche ad un ulteriore parcheggio scambiatore che può essere realizzato nell’area Zipa dietro l’attuale sito di AnconAmbiente».
11) Turismo, punto primo: Ancona oggi è una città attrattiva?
«Ancona è già una città attrattiva ed attraente, ricca di bellezze paesaggistiche, storico-monumentali, artistiche e con un importante polo museale, dal Museo archeologico nazionale alla Pinacoteca, al Museo Tattile Statale Omero ed alla stessa Mole che è anche luogo espositivo di rilievo. Ancona è anche una realtà conosciuta e riconoscibile all’interno della Riviera del Conero, sia come città sia naturalmente per la presenza della baia di Portonovo, nonché inserita nelle rotte crocieristiche. Va coltivata di più la percezione d’insieme di essere meta turistica».
12) Turismo, punto secondo: cosa le serve per crescere e diventare più attrattiva per chi viene da fuori?
«Per migliorare quel percepirsi città turistica nella sua interezza occorre spingere ancora di più su una strategia di marketing turistico di medio termine che prosegua il posizionamento di Ancona all’interno del mercato turistico nazionale, rafforzando alcuni poli di attrazione identitari, non solo la Mole, ma anche il Passetto ed il Guasco. Potenziare ancora l’accoglienza con un servizio Iat (informazione e accoglienza turistica, ndr) coordinato in diversi siti della città e non solo. Va ampliata e diversificata l’offerta ricettiva. In questo senso penso, ad esempio, al progetto di recupero dell’ex Mutilatini a Portonovo che diventerà struttura turistico-ricettiva più centro servizi, vetrina di eccellenze del territorio. Ma penso anche ad una collaborazione più stretta con il Ministero per l’apertura e la cura dei siti archeologici anche attraverso lo strumento dei patti di collaborazione».
13) Commercio: come rivitalizzare il centro cittadino e le economie di quartiere?
«La spinta da parte dell’amministrazione per sostenere il commercio del centro cittadino e non solo, anche quello dei quartieri, è certamente quella che può venire dall’organizzazione e dal coordinamento di un cartellone annuale di eventi diffusi e capillari sul territorio, sostenendo così anche i tanti centri commerciali naturali che esistono in città. Sottolineo che due dei più importanti mercati coperti di Ancona, quello delle Erbe e quello di piazza D’Armi saranno protagonisti di due importanti opere di riqualificazione, già finanziate, che daranno un impulso senza precedenti non solo alle attività economiche della zona ma a tutto il centro ed a tutto il quartiere degli Archi».