ANCONA – Gli Ospedali Riuniti di Ancona nel tavolo tecnico del Ministero della Salute per il programma di prevenzione nazionale del tumore polmonare. Lo ha annunciato l’assessore alla Sanità della Regione Marche Filippo Saltamartini nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte il direttore generale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona, Michele Caporossi, il preside della facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Politecnica delle Marche, Mauro Silvestrini, il direttore della Pneumologia, Lina Zuccatosta, il professore ordinario di malattie dell’apparato respiratorio di UnivPm, Stefano Gasparini, il direttore della Clinica di Radiologia di Torrette, Andrea Giovagnoni, la direttrice generale Asur Marche, Nadia Storti e il capo del Dipartimento Salute della Regione Marche, Armando Gozzini.
Il programma di prevenzione e monitoraggio
L’ospedale regionale di Torrette è tra i 18 centri italiani che recluteranno soggetti a rischio che potranno partecipare allo studio della durata di due anni. Alle Marche sono stati assegnati 53 mila euro. Potranno partecipare allo studio persone di età compresa tra i 55 e i 75 anni, fumatori di almeno un pacchetto di sigarette al giorno da 30 anni o ex fumatori da meno di 10 anni. Il programma dovrebbe partire a giugno con 1.500 partecipanti.
A selezionare i soggetti a rischio saranno i medici di famiglia, un call center o un sito web dedicato, gestito dall’Istituto Nazionale Tumori di Milano. I partecipanti al programma verranno sottoposti a controllo con Tac a basso dosaggio, per la diagnosi precoce del tumore al polmone: i fumatori verranno indirizzati verso percorsi di abbandono del tabagismo gestiti dall’Asur. Nelle Marche si stimano circa 90 casi di tumore al polmone su 100mila abitanti negli uomini e circa 27 casi su 100mila abitanti per le donne, ovvero circa 3mila casi l’anno, numeri leggermente sotto la media nazionale.
L’assessore Saltamartini ha spiegato che il programma di prevenzione e monitoraggio del tumore al polmone si aggiunge al Piano Nazionale di Prevenzione Oncologica «che punta a contrastare le patologie neoplastiche ed è particolarmente importante perché, accanto agli interventi di prevenzione primaria e alla cessazione del fumo, che rappresentano la migliore strategia contro il cancro polmonare, evidenze scientifiche suggeriscono che la diagnosi precoce del tumore del polmone può contribuire alla riduzione della mortalità».
Il direttore generale di Torrette, Michele Caporossi, ha rimarcato la presenza nel nosocomio di apparecchiature all’avanguardia come la Tac Force e la Tac Revolution, alle quali si aggiungerà a breve la Risonanza Magnetica ibrida con Pet che permette una definizione altissima delle immagini e dunque la diagnosi precoce e precisa della patologia tumorale anche in stadi molto iniziali
I risultati a lungo termine di tre studi randomizzati condotti negli USA, in Europa e in Italia (NLST, NELSON, MILD), hanno dimostrato che un intervento di diagnosi precoce del carcinoma polmonare con Tomografia computerizzata del torace a bassa dose (low dose computed tomography- LDCT) nei forti fumatori può ottenere una riduzione della mortalità per cancro polmonare compresa tra il 20% e il 39%, secondo la durata dell’intervento. In particolare, è stato dimostrato che tale intervento può ridurre significativamente la mortalità per tumore polmonare dell’8-26% per gli uomini e del 26-61% nelle donne.
Il fumo di tabacco è la più importante causa di morte evitabile in tutti i paesi ad alto reddito, compresa l’Unione europea e l’Italia: secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), ogni anno nel mondo il consumo di tabacco causa circa sei milioni di decessi, che, in assenza di contromisure efficaci, sono destinati a raggiungere gli otto milioni entro il 2030. Il fumo aumenta di dieci volte il rischio di morire di enfisema, raddoppia quello di avere un ictus e aumenta da due a quattro volte quello di essere colpiti da un infarto. Inoltre, le sostanze cancerogene contenute nel fumo sono responsabili di circa il 90% dei tumori polmonari, ma anche della maggioranza dei tumori del cavo orale, laringe e vescica.
Le principali cause di morte attribuibili al fumo di tabacco sono i tumori, le malattie cardiovascolari e le malattie respiratorie. Oltre un terzo dei morti attribuiti al fumo è compreso tra i 35 ed i 69 anni di età In Italia fumano ancora circa undici milioni di persone (pari al 26% degli uomini e 17% delle donne), secondo i dati più aggiornati delle indagini condotte dall’Istituto superiore di sanità (ISS) in collaborazione con l’Istituto Mario Negri e la DOXA.