Ancona-Osimo

Turismo, personale per la stagione estiva introvabile per ristoranti e alberghi

Operatori e associazioni di categoria lamentano la carenza di camerieri e altro personale di sala, cuochi, receptionist, addetti alla cucina e alle pulizie, figure professionali praticamente quasi introvabili

ANCONA – «Il personale per la stagione estiva? Non si trova proprio». È il quadro che emerge sentendo le associazioni di categoria e gli operatori. Camerieri e altro personale di sala, cuochi, receptionist, addetti alla cucina e alle pulizie, sono figure professionali praticamente quasi introvabili, specie per la stagione estiva. Ristoranti e hotel ma anche balneari annaspano alla ricerca di personale e la situazione è critica.

Giorgio Tucci, titolare del Ristorante della Rosa di Sirolo e componente del Comitato Q+ che raggruppa un gruppo di operatori e imprenditori della Riviera del Conero spiega che «con la ripresa del lavoro dopo la pandemia, i ragazzi disposti a lavorare per la stagione estiva non si trovano. Ci scontriamo con il reddito di cittadinanza, ma anche con il fatto che questi lavori richiedono molti sacrifici e se un tempo chi faceva sacrifici era preso ad esempio, oggi non è più così».

Giorgio Tucci, titolare del ristorante della Rosa a Sirolo

«La situazione è tragica e interessa tutto il comparto turismo, dalla ristorazione agli hotel – spiega il professor Massimiliano Polacco, direttore generale Confcommercio Marche – non si trova più personale adeguato perché la maggior parte delle persone che potrebbero lavorare nel settore o sono in Naspi o percepiscono il reddito di cittadinanza e non vogliono perderlo, perciò molti chiedono di poter lavorare in nero, ma noi ovviamente sconsigliamo con forza di tenere personale irregolare».

Massimiliano Polacco, direttore Confcommercio Marche

«In cucina bene o male il personale si trova, mentre invece per la sala è difficilissimo – prosegue – così come non si trovano receptionist e altre figure. Come Confcommercio abbiamo cercato di aiutare un po’ il settore con iniziative come i talent day grazie ai quali abbiamo messo in contatto la domanda con l’offerta e aiutato gli operatori a reperire figure professionali, in questa operazione abbiamo coinvolto anche le scuole alberghiere, stimolando i giovani a prendere un sano contatto con il mondo del lavoro. Abbiamo anche attivato un ufficio dedicato alle politiche attive del lavoro con selezionatori che cercano di reperire il personale, ma la situazione resta molto difficile».

Come si può risolvere? «Servono più controlli; anche negli altri paesi ci sono sostegni ai disoccupati, ma controllano che non lavorino in nero e che cerchino attivamente un lavoro regolare, se scoprono irregolarità tolgono i sussidi. Diversamente non se ne esce».

Secondo l’osservatorio di Cna Ancona, nelle località turistiche della provincia, come Senigallia e il Conero, «hotel e ristoranti registrano ancora un gap di almeno il 30% della forza lavoro necessaria per far fronte alla prossima stagione estiva» spiega Massimiliano Santini, direttore Cna Ancona.

Massimiliano Santini, Cna
Massimiliano Santini, direttore Cna Ancona

«La situazione che si sta prospettando per la prossima stagione estiva pare addirittura peggiore della scorsa sul fronte della ricerca del personale da adibire a sala e cucina – prosegue -. Nelle aree turistiche balneari e più in generale quelle a vocazione turistica della nostra provincia e regione, si continua a cercare disperatamente giovani e meno giovani disposti a “fare la stagione”. Al di là dei luoghi comuni sulla scarsità degli stipendi, che releghiamo a casi isolati, che esulano dal nostro mondo associativo e da cui abbiamo preso la distanza a più riprese, fino a denunciarne l’irregolarità e l’immoralità, laddove abbiamo riscontrato condizioni contrattuali inaccettabili, di fronte ad un mercato del lavoro regolato dalla nota legge della domanda e dell’offerta, la Cna registra una situazione oltremodo bloccata e poco incline ad incrociare la ricerca di personale anche non qualificato delle nostre imprese».

Santini evidenzia che oltre che dalla scarsità di manodopera, il quadro per gli operatori è complicato anche dal fatto che dai «rincari di utenze e materie prime, dall’incertezza generale sull’evoluzione della crisi sanitaria» elementi a fronte dei quali «le nostre attività dovranno fare del loro meglio per rispondere ad una stagione turistica fortemente caratterizzata dal pendolarismo balneare e dai viaggiatori mordi e fuggi dell’entroterra. La Cna continua a ribadire la necessità di tutelare chi ha investito le risorse di una vita nella propria attività a cominciare dai balneari, sostenendo la riqualificazione delle strutture, spingendo nella promozione del territorio in una logica integrata ed attenta a valorizzare tutte le ricchezze di cui dispone il territorio».