ANCONA – Dopo il calo di presenze registrato nei mesi estivi e la stagione partita in ritardo, nelle Marche il mercato del turismo, a settembre, «è in linea con le prenotazioni e sta tenendo». A tracciare il quadro è il direttore generale di Confcommercio Marche, professor Massimiliano Polacco.
«I mesi di giugno, luglio e agosto – spiega Polacco – sono stati sotto le aspettative, con cali di presenze dal 5 al 12% rispetto all’anno scorso». Le strutture ricettive più penalizzate, secondo il direttore generale di Confcommercio Marche, sono state quelle alberghiere di fascia media, mentre villaggi e hotel di fascia alta hanno tenuto.
«I villaggi sono andati bene alcuni anche molto bene – osserva – forse perché sono partiti prima con le promozioni e la formula tutto incluso ha attirato. Invece le strutture medie alberghiere hanno risentito del calo» e gli hotel di lusso hanno lavorato bene.
A trainare il turismo come sempre è la costa. «È nella riviera adriatica che si è concentrato il turismo – dice – ma la stagione era partita male a maggio e giugno, e ‘l’onda’ non è mai stata presa bene neanche nel resto della stagione».
Cosa ha penalizzato la stagione? Da un lato la minore disponibilità economica delle famiglie che hanno dovuto fare i conti con numerosi rincari e dall’altro «l’alluvione con una certa informazione allarmistica che ha creato un disastro, penalizzando il settore, con alcuni dirottamenti in altre zone».
Per quanto concerne i rincari praticati da ristoranti ed hotel, o dai balneari, Polacco parla di «casi isolati. Sono stato in diversi balneari per verificare, e devo dire che i prezzi nella maggior parte dei casi sono rimasti invariati rispetto ai listini programmati ad inizio stagione. Poi se qualche ristorante o hotel ha alzato troppo i prezzi ha commesso un errore strategico». In ogni caso «le prospettive per settembre sono buone, stiamo rientrando nei numeri dell’anno scorso se il tempo tiene. Siamo ottimisti».
Negli stabilimenti balneari a condizionare l’andamento della stagione è il fattore meteo. «Settembre è un mese che solitamente non fa la differenza sulla stagione – dice Romano Montagnoli, presidente del Sib, Sindacato Italiano Balneari di Confcommercio – ma gli incassi sono indubbiamente utili per la nostra categoria, anche per fronteggiare quelle che sono le spese, tra utenze ed altri costi vivi».
Guardando alla stagione «agosto ha segnato una ripresa dopo un giugno e un luglio sottotono. Adesso speriamo che il tempo ci aiuti ad allungare la stagione fino al 17 settembre». Nei balneari si lavora soprattutto con gli stagionali e con l’ultima coda del turismo, quello che ha optato per le ferie settembrine in modo da cogliere prezzi più abbordabili nelle strutture ricettive, rispetto a quelli praticati nel pieno della stagione come nelle settimane centrali di agosto, in concomitanza con il Ferragosto.
«Se il tempo tiene e riusciamo a lavorare bene anche il prossimo weekend (8, 9 e 10 settembre) e quello successivo (15-17 settembre) sarebbe già buono. Certo le città che hanno una maggiore densità alberghiera sono le più agevolate in questo senso. In questa fase stiamo lavorando con gli stagionali, mentre i giornalieri durante la settimana sono soprattutto stranieri del Nord Europa, ma è un turismo di passaggio. Nel weekend invece si lavora anche con le presenze locali. Molti hanno ripreso il lavoro e la prossima settimana riapriranno le scuole, per cui un calo di presenze da metà settembre ci sarà inevitabilmente».