ANCONA – Villa Beer e i lavori per il suo recupero sono stati oggetto di un’interrogazione, ieri (20 Settembre) in Consiglio comunale, da parte del consigliere Massimo Mandarano che ha chiesto chiarimenti all’assessore Stefano Tombolini. «Devo essere obiettivo – comincia Mandarano –, su Villa Beer quest’amministrazione non ha nessuna colpa, è giusto ricordarlo. Tombolini conosce meglio di me la situazione di Villa Beer, sa bene che la stessa villa era in gestione, se si può dire così alla circoscrizione, di cui ero presidente, c’era una bellissima biblioteca, varie associazioni, una zona musica, attività non indifferenti, una villa vissuta e meno vandalismo, uso un termine improprio. Adesso è chiusa in seguito al terremoto. Un peccato. Chiedo se la villa, abbandonata a se stessa, potrà tornare a essere quella di una volta. I vandali ci saranno sempre, ma magari meno e quella parte di città potrebbe tornare a splendere, per tutti».
Sul tema interviene l’assessore Stefano Tombolini: «Come ha detto bene, non è colpa di quest’amministrazione. Il terremoto è stato nel 2016 e che cosa ha fatto la precedente amministrazione da allora? Niente». La sala consiliare rumoreggia, gli interventi a microfoni spenti si susseguono, il presidente Simone Pizzi ci mette un po’ per calmare le acque e far riprendere l’intervento dell’assessore Tombolini: «Mandarano, dal 2016 a tutt’oggi la Regione su quell’intervento non ha messo i fondi, noi ce l’abbiamo nel nostro piano, aspettando i fondi che derivano dal sisma, ci sono tre opere finanziate e una no, e questa non è stata finanziata, l’ufficio ha sollecitato il finanziamento alla Regione recentemente. Il discrimine per andare avanti è decidere se attendere il finanziamento, e noi stiamo facendo in modo che questi finanziamenti arrivino, oppure se andare a reperire risorse nel bilancio attuale». Mandarano replica e conclude: «Sono contento di quello che dice, sono tanti anni che Villa Beer è ferma lì, un polmone verde per tanti che abitano intorno e non solo, sono convinto che conoscendo quella realtà, se non arrivano i fondi spero che intervenga la giunta. Ricordo all’assessore alla cultura che lì dentro c’è una biblioteca con 50mila libri donati».