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La Politecnica sbarca a Bruxelles, ufficio nella sede della Regione. Acquaroli: «Svolta epocale, discontinuità rispetto a isolamento del passato»

E' operativo dai primi di giugno un ufficio dell'Ateneo dorico nella sede della Regione Marche a Bruxelles per cogliere le opportunità della programmazione europea

ANCONA – Rafforzare l’attività di progettazione europea degli Atenei marchigiani e instaurare contatti e cooperazioni utili a tutto il territorio regionale. È l’obiettivo del neo nato ufficio dell’Università Politecnica delle Marche presso la sede della Regione Marche a Bruxelles, iniziativa resa possibile grazie ad una intesa raggiunta tra la Regione Marche e l’Ateneo dorico. Lo sportello è attivo già dai primi di giugno.

La presentazione della nuova attività, questa mattina 30 giugno a Palazzo Raffello, alla presenza di Francesco Acquaroli  presidente della Regione Marche, Gian Luca Gregori rettore Univpm (in videocollegamento), Gian Marco Revel referente Univpm per la progettazione europea, Alessandro Iacopini direttore generale Univpm e Antonella Passarani del Coordinamento attività della Regione Marche a Bruxelles e raccordo con le istituzioni dell’Unione Europea.

«Annunciamo lo sbarco a Bruxelles dell’Università Politecnica delle Marche» ha detto il presidente della Regione Marche Acquaroli, affermando «crediamo molto che si debbano implementare le politiche europee». Per il governatore si tratta di «una iniziativa importante che porta non solo il nostro ufficio, ma tutta la regione in un settore importante e strategico per il territorio, quello della formazione a Bruxelles, per attuare uno scambio di opportunità e di informazioni».

«Le Marche verso Bruxelles e Bruxelles, e le politiche europee, verso le Marche – ha detto – : è un passo importante che non ci preclude ad altre opportunità, ma che segna una svolta assolutamente epocale, perché lo sbarco della Politecnica delle Marche nella sede della Regione Marche a Bruxelles, significa una vera e propria novità, ma anche una discontinuità rispetto ad un modello che ci vedeva isolati. Credo che per cogliere l’opportunità europea – ha aggiunto – sia importante vivere, approfondire e anche cogliere quelle che sono le vicende della quotidianità e nulla è meglio per cogliere la quotidianità che vivere una realtà, vivere quelle istituzioni e poi far ricadere nella nostra regione i risvolti positivi».

Il rettore dell’Università Politecnica delle Marche Gregori ha sottolineato l’importanza della «forte convergenza» tra Regione e Ateneo, «dobbiamo continuare ad operare insieme» ha detto, spiegando che da parte della Politecnica c’è la disponibilità ad «estendere la collaborazione a tutte le altre università marchigiane». Inoltre ha evidenziato l’importanza di attrarre fondi europei nel mettere a punto una offerta innovativa nel solco della strategia di internazionalizzazione, oltre che del rientro in Italia dei giovani laureati per contrastare il fenomeno della fuga dei cervelli.

Il professor Revel ha spiegato che «il collocarci fortemente e anche con ottimi risultati a livello europeo, rafforza molto la nostra capacità di essere un Ateneo di eccellenza» e di essere presenti «nei tavoli e nei consessi europei nei quali vengono erogati i finanziamenti e lanciate le iniziative di più alto profilo a livello europeo ci consente di portare queste tecnologie nella formazione, quindi verso i nostri studenti, con laboratori adeguati e che possono essere di eccellenza, oltre che nei riguardi della terza missione, cioè nel riportare e nel trasferire nel territorio quei risultati che riusciamo a conseguire nella ricerca e questo è un valore aggiunto per la società».

Inoltre ha ricordato che la Politecnica delle Marche si è piazzato tra i primi 15 Atenei italiani per ricerca, riuscendo, nel periodo d programmazione 2014-2020, a captare oltre 40milion di euro di fondi di finanziamento: «Normalizzando questo risultato sul numero dei docenti ci collochiamo tra i primi 15 Atenei in Italia».

Il professor Iacopini ha spiegato che l’iniziativa si concretizza anche con l’assunzione in organico di 5 nuovi project manager per ogni area culturale dell’Ateneo (medicina, scienze, ingegneria, agraria ed economia) con l’obiettivo di stimolare l’attività di scouting e ricerca, dal momento che »spesso le eccellenze non hanno capacità di valorizzazione in ambito internazionale» e dunque figure ad hoc possono aiutare a sviluppare quelle relazioni internazionali indispensabili in un contesto globalizzato.

A guidare l’ufficio dell’Ateneo a Bruxelles, sarà il dottor Ferlaino, con alle spalle una forte esperienza nella progettazione europea. La dottoressa Passarani ha sottolineato la presenza di 11 nuove figure dedicate alla progettazione europea.

Oltre a Ferlaino, nel ruolo di responsabile permanente, l’ufficio conta anche su una squadra costituita ad hoc per supportare l’Ateneo nella ricerca nelle cinque aree culturali in cui è attiva la Politecnica, oltre che nella funzione di sportello Apre Marche.

L’Università Politecnica delle Marche ha presentato anche il documento “Next generation people”, un manifestato dell’Ateneo sugli orientamenti e i progetti legati al piano di ripresa economica “Next Generation EU” e alle “Political Guidelines for European Commision 2019-2024”. Il documento di allineamento con le politiche della Commissaria Ursula von der Leyen, testimonia una riflessione interna su come i progetti in atto nella formazione, nella ricerca e nella terza missione contribuiscano strategicamente alla visione Europea. Il piano di azione si concentra su sei tematiche affrontate dall’Ateneo in modo multidisciplinare, tra queste il principale obiettivo strategico è volto a promuovere un’azione concreta in materia di cambiamenti climatici, per un Green Deal Europeo. Un altro obiettivo del quinquennio 2019-2024 fissato dall’Europa riguarda l’equità sociale, per un’economia che lavori per le persone. Le tecnologie digitali stanno trasformando la quotidianità e il terzo obiettivo è quello di un’Europa pronta per l’era digitale dove la necessità di sapere è unita alla necessità di condividere per una società che oltre ad essere digitale sia inclusiva e sostenibile. Il quarto obiettivo è quello di proteggere il nostro stile di vita europeo che garantisca parità tolleranza ed equità sociale. Il quinto obiettivo si focalizza sul ruolo dell’Europa nel mondo mentre il sesto obiettivo riguarda la partecipazione democratica.

L’Univpm ha chiuso il periodo di programmazione 2014-2020 con ottimi risultati: tra Horizon 2020 e gli altri programmi Europei, ha vinto oltre 120 progetti per circa 30 milioni di Euro, aggiudicandosi, proprio negli scorsi mesi, progetti nella Call estremamente competitiva del Green New Deal Europeo. Ed anche Horizon Europe (2021-2027) è iniziato al meglio, già con progetti per oltre 3 Milioni Euro. Ci sono aree in cui UNIVPM conferma il suo valore, come l’industria, l’agro-alimentare, l’energia, la scienza del mare ed il supporto alle persone fragili. Ma ci sono anche nuove aree strategiche in cui UNIVPM si è distinta, quali l’Economia Circolare e la Citizen-science, aree portate all’attenzione di tutti non solo dalla pandemia, ma anche dalle scelte del Governo Draghi sulla Transizione Ecologica.

«Questi risultati sono il frutto di una strategia costante dell’Ateneo – ha detto il rettore Gian Luca Gregori – basata sul rafforzamento scientifico da un lato e sul presidio di importanti consessi Europei dall’altro, come quelli legati alle nuove Mission Europee».