ANCONA – L’ultimo saluto ad Errante Regni: camera ardente domani (giovedì 16 febbraio) alla casa funeraria Pieroni. A farlo sapere, è la famiglia dello storico titolare della discoteca Jujube di Ancona. Un locale, il suo, che tra gli anni ’70 e ’80 ospitò i nomi più illustri del mondo della moda e dello spettacolo italiano: da Gianni Versace ai Girombelli, passando per Peppino Di Capri e tanti altri.
Regni è stato stroncato da un malore mercoledì mattina (14 febbraio), intorno alle 7. A ripercorrere quegli istanti, è l’adorata moglie, Franca Francia: «Sarebbe dovuto andare a fisioterapia per il braccio, ma si è alzato e si è sentito male. Così, sono corsa a telefonare al 118».
Nel giro di una manciata di minuti, nella casa di via Saffi, a Falconara, sono arrivati a sirene spiegate i mezzi sanitari. I militi hanno provato in tutti i modi a strappare alla morte Errante, ma per lui, purtroppo, non c’è stato nulla da fare. Il massaggio cardiaco è proseguito (invano) per circa 40 minuti.
Conosciutissimo alla spiaggia del Passetto, dove amava trascorrere la primavera e l’estate, Errante lascia la moglie e una folta cerchia di amici e affetti. La camera ardente verrà allestita domani (giovedì 16 febbraio), alla casa funeraria Pieroni, a Falconara. Quanti vorranno, potranno dargli l’ultimo saluto dalle 10 alle 19.
Ironico, solare, a tratti dissacrante e sempre abbronzatissimo nei mesi più caldi, con la sua carnagione scura e i pantaloncini corti addosso, Regni aveva passato l’infanzia tra Jesi e Rocca Priora, prima di frequentare il collegio Pergolesi e la ragioneria di via Cialdini, ad Ancona. Aveva lavorato al porto e in vari locali della riviera, dove era conosciuto per la sua fama di simpatico (e affascinante) playboy.
Nel 1974, aveva aperto il Jujube, storica discoteca anconetana, conosciuta in tutta la regione e famosissima in provincia. Un’esperienza, questa, che terminerà negli anni ’90, ma che lo segnerà a vita.
Stando a quanto si apprende, si è scelto per la cremazione. Nessuna cerimonia funebre per lui, che era soprannominato da tutti «il sindaco del Passetto».