ANCONA – È trascorso un mese da quel 15 settembre che con la bomba d’acqua e l’esondazione di Nevola e Misa ha cambiato la vita a molte persone del senigalliese e del pesarese, causando 12 vittime accertate, danni ingenti e sfollati. A 30 giorni dall’accaduto si cerca ancora Brunella Chiù, l’ultima persona ancora dispersa da quel disastro.
Le ricerche proseguono senza sosta, confidando sul fatto che con l’abbassamento del livello del fango si possa trovare la mamma di 56 anni che era stata inghiottita da un’ondata di piena mentre era in auto con la figlia Noemi di 17 anni, il cui corpo è stato ritrovato nei giorni seguenti, mentre l’altro figlio di 23 anni era riuscito a salvarsi aggrappandosi ad un albero.
Anche oggi – 15 ottobre – le aree devastate dall’alluvione sono perlustrate da quasi 50 uomini che non mollano le ricerche. In campo ci sono i vigili del fuoco che coordinano le ricerche, insieme a carabinieri, guardia di finanza, carabinieri forestali, protezione civile e sicurezza del territorio della Regione Marche, soccorso alpino e speleologico delle Marche e volontari della Protezione civile regionale.
La squadra della guardia di finanza con i can molecolari si sta concentrando nella zona di Barbara, mentre le squadre miste d vigili del fuoco e volontari stanno perlustrando con i sommozzatori delle fiamme rosse l’area della confluenza tra i corsi d’acqua Nevola e Misa. Le ricerche si svolgono anche sui terreni alluvionati.