Ancona-Osimo

Ancona, una street parade anima Corso Stamira. E’ quella dei ragazzi di Fridays for Future

Manifestazione organizzata dal movimento giovanile Smash Repression per contrastare la legge Anti-Rave.

Un’Ancona giovane, colorata, spensierata si muove al ritmo della drum & bass e della musica house. Ragazzi di ogni età e provenienti da tutta la regione cantano, ballano, ridono e manifestano per il pianeta e per i loro diritti. Ad accompagnare il gruppo, 4 camion dotati di consolle, casse giganti, sintetizzatori, cartelloni e gonfiabili fanno da cornice a questa manifestazione organizzata dall’associazione Fridays for Future, in collaborazione con il movimento giovanile Smash Repression.

Tutto nasce dalla volontà di protesta contro l’articolo 633 bis del codice penale, meglio noto come “legge Anti-Rave”, che punisce “chi organizza o promuove l’invasione arbitraria di terreni, edifici altrui, pubblici e privati, al fine di realizzare un raduno, musica o qualsiasi altra forma di intrattenimento. E’ punita con la reclusione da tre a sei anni, con una multa da 1000 a 10.000 euro”.

 La manifestazione, autorizzata dalla Questura e in programma dalle ore 19.00 alle 24.00, è stata organizzata dal centro sociale La Cupa in collaborazione con altri centri sociali delle Marche, aderenti al movimento Smash Repression, uno spin off del movimento dei Free Party italiano.

Il corteo è partito da Piazza Pertini, per poi muoversi verso Corso Stamira, Piazza Kennedy, Porta Pia  e infine si è spostato alla Fiera della Pesca, animando così varie zone del centro.   A garantire l’ordine pubblico, varie pattuglie della polizia, dei carabinieri e della DIGOS. Lungo il corso della serata, non solo giovani, ma anche famiglie, gruppi di bambini e curiosi si sono lasciati trasportare dal ritmo dalla festa.

Nelle locandine della manifestazione e sulla pagina social del gruppo varie raccomandazioni: non portare bandiere di nessuna tipologia, non scattare foto senza consenso, rispettare la città e lasciare pulito e non per ultimo e non parlare con poliziotti e giornalisti.