ANCONA- Uno sportello di ascolto e sostegno psicologico per aiutare gli universitari in difficoltà. Il periodo universitario può essere critico per gli studenti che si trovano ad affrontare il delicato passaggio dall’adolescenza all’età adulta. Avrò scelto l’università giusta? Avrò fatto bene ad andare a vivere in questa città lontano dalla famiglia e dagli amici? Sono queste alcune domande che spesso, i ragazzi che intraprendono il cammino universitario, si pongono. Entrano in un nuovo contesto sociale e il cambiamento, può far emergere delle criticità che possono sfociare in ansia e depressione. Per questo motivo lo sportello psicologico è un servizio di consulenza e sostegno volto a promuovere la tutela e il benessere dei giovani iscritti alle varie Facoltà. Uno spazio riservato, di accoglienza, di ascolto privo di giudizio, dove grazie all’aiuto di un esperto è possibile usufruire di un supporto utile per affrontare situazioni di disagio. L’equipe è formata dal Prof. Bernardo Nardi, docente Univpm e Direttore della Clinica Psichiatrica degli Ospedali Riuniti, dalla Dott.ssa Sara Rupoli, psicologa e responsabile dello sportello di ascolto, e dalle psicologhe, la Dott.ssa Sara Pedinelli e la Dott.ssa Martina D’Errico.
«Abbiamo bisogno di questo tipo di strumento perché i ragazzi hanno problematiche che vanno ascoltate e comprese. È un servizio al passo con i tempi, la scienza mette a disposizione strumenti di ascolto» commenta il Rettore dell’Università Politecnica delle Marche, Sauro Longhi.
«Questo servizio ha un’utilità strategica per l’Azienda. Permette di acquisire know how di alta specializzazione e quindi di completare la formazione degli studenti- afferma Michele Caporossi, Direttore Generale Azienda Ospedali Riuniti-. Oggi c’è grande enfatizzazione della comunicazione, in realtà è difficile trovare qualcuno che ascolta. La comunicazione online viene scambiata con like o commenti, ciò crea una barriera alla comunicazione interpersonale».
«L’Università è il luogo di crescita globale della persona: bisogna aiutarla a tirare fuori le sue risorse, le sue potenzialità e la sua unicità. I sintomi di disagio sono lo strumento per capire il problema per questo è importante intervenire subito in questa fase. L’università è un periodo critico per gli studenti e noi facciamo prevenzione affinché i disturbi non si trasformino in patologie psichiatriche» spiega il Prof. Bernardo Nardi.
«Lo psicologo deve aiutare a mantenere viva la motivazione, la fiamma che alimenta il progetto che il ragazzo ha pensato per la sua vita. Aiutiamo gli universitari ad affacciarsi all’età adulta, a scoprire quali sono i loro talenti- riferisce la dott.ssa Sara Rupoli-. Le scuole superiori rappresentano protezione, l’università richiede nuove competenze e un nuovo metodo di studio per questo possono verificarsi problemi di rendimento. In questo periodo possono esserci disturbi come ansia e depressione. Noi interveniamo affinché non si cronicizzino».
«I colloqui si terranno presso gli ambulatori del Centro Adolescenti, situati al primo piano dell’Azienda Ospedaliero- Universitaria di Torrette. Il servizio è attivo dal lunedì al venerdì e per prenotarsi basta inviare una mail all’indirizzo sap.ascoltostudenti@sm.univpm.it indicando nome, cognome ed un recapito telefonico- riferisce la dott.ssa Martina D’Errico-. Le psicologhe referenti provvederanno, appena possibile, a ricontattare l’interessato concordando un appuntamento».
Per quanto riguarda la metodologia si effettueranno colloqui di approfondimento e sostegno psicologico secondo un approccio Cognitivo Post-Razionalista. «Vogliamo essere un punto di riferimento per gli studenti e fornire una migliore rete di informazione e accesso su come accedere ai servizi presenti nel territorio- afferma la dott.ssa Sara Pedinelli-. Inoltre, somministreremo un questionario per individuare le maggiori problematiche degli studenti afferenti allo sportello».
Il Centro Adolescenti, promosso dal Prof. Nardi, nasce a fine anni’80. Nel’97 è stato istituzionalizzato ed è stato inserito all’interno degli Ospedali Riuniti. Da quest’anno è diventato struttura autonoma. I ragazzi di 18-20 anni chiedono aiuto volontariamente agli psicologi del Centro, per i 15enni invece si fanno portavoce i loro genitori.