ANCONA – I marchigiani preferiscono sempre di più la vacanza a km0, specie se mordi e fuggi. È il nuovo trend dell’estate 2022 rilevato dal presidente regionale di Federalberghi – Confcommercio Marche Centrali, Emiliano Pigliapoco. «Il Covid ha spinto i marchigiani ad allontanarsi il meno possibile dal luogo di residenza» dice, spiegando che «sono sempre di più» quelli che optano per il cosiddetto turismo di prossimità.
E nelle strutture ricettive della regione «c’è una maggiore richiesta, rispetto al periodo pre-pandemia, di prenotazioni da parte di marchigiani». Tra i turisti che scelgono di concedersi una vacanza a km0 nella nostra regione, «sopra l’11% circa sono marchigiani – spiega Pigliapoco -, mentre nel 2019 la quota di coloro che decidevano di rimanere nelle Marche non superava l’8%».
Chiaro che le Marche restano la meta preferita dei turisti italiani che «arrivano soprattutto dall’Emilia Romagna, dal Veneto e dalla Lombardia (attorno al 35%), turisti che scelgono soprattutto la vacanza al mare, poi nella classifica dei turisti che scelgono le Marche per le vacanze, un 35% circa arrivano da Umbria, Toscana, Campania, Friuli e Piemonte, e poco meno del 20% circa sono stranieri, soprattutto svizzeri, tedeschi, olandesi, belgi, francesi e sloveni».
il marchigiano sceglie soprattutto il mare per le sue vacanze: le famiglie optano più di tutti per Senigallia, San Benedetto, Gabicce e Fano, mentre «le coppie senza figli scelgono di preferenza la Riviera del Conero, dove i prezzi degli hotels sono più alti» e quindi meno alla portata delle famiglie con prole al seguito.
Cresce l’attrattività dell’entroterra: «Un 30% circa di marchigiani che restano in vacanza nelle località della regione – spiega – scelgono le Country house, gli agriturismi, e le strutture dotate di centri benessere dell’entroterra» dove poter ‘fuggire’ per un weekend. La permanenza massima del marchigiani negli alberghi «è di una settimana», ma la formula preferita in questa torrida estate segnata dai rincari è quella di «2-3 giorni», insomma una vacanza mordi e fuggi.
E proprio a causa dell’inflazione record, «i turisti sono molto più attenti alla spesa: se l’anno scorso pur di concedersi una vacanza non guardavano molto i costi – afferma Federalberghi Marche – adesso valutano ogni ‘voce’ del soggiorno». Ad incidere su questa attenzione più elevata ai costi sono «i rincari ai prezzi del carburante», ma anche degli alberghi.
«Come nel resto del paese abbiamo dovuto aumentare le tariffe – dice Pigliapoco – aumenti generalmente contenuti attorno al 20% circa, a causa dei maggiori costi che dobbiamo sostenere per l’energia elettrica e per il metano: se l’anno scorso la bolletta della luce si aggirava attorno ai 2.200 euro, quest’anno è arrivata a 4.600 euro circa, mentre quella del metano da 1.300 euro circa del 2021 è passata a 2.500 euro circa».
Il risultato? Tariffe più alte e vacanza più corta di una settimana circa. Ma quali sono i servizi più richiesti? In testa alle preferenze, oltre alla Spa, «c’è la bici, specie quella elettrica, chiesta soprattutto da chi sceglie la vacanza nell’entroterra».