ANCONA – È partita mercoledì la vaccinazione delle persone sieropositive agli Ospedali Riuniti di Ancona. L’Azienda ospedaliera di Torrette si è organizzata in autonomia per vaccinare le persone fragili seguite dalla struttura, incluse le persone con Hiv e quelle affette da epatite virale, cirrosi e trapiantati di fegato.
Si tratta di pazienti della Clinica di Malattie Infettive di Torrette che segue oltre 600 persone affette da Hiv e altre 500 con patologie al fegato, fra cui anche i trapiantati. «Li stiamo contattando telefonicamente – spiega il professor Andrea Giacometti, primario della Clinica di Malattie Infettive di Torrette – , chi acconsente viene vaccinato al quinto piano in pochi giorni».
Ed è boom di adesioni tanto che in soli due giorni hanno già preso appuntamento per il vaccino contro il covid-19 oltre 300 persone sieropositive, la metà di quelle seguite, e quasi 200 affette da malattie del fegato. Da evidenziare che le chiamate stanno proseguendo. Pazienti fragili ai quali viene inoculato il siero Pfizer Biontech o Moderna. La Clinica di Malattie Infettive di Torrette segue più della metà dei sieropositivi marchigiani.
IL PUNTO SUGLI ANTICORPI MONICLONALI
Intanto in una ala dedicata della palazzina di Malattie Infettive proseguono le infusioni con gli anticorpi monoclonali per il trattamento dei pazienti affetti dal covid-19. Ad essere sottoposti alla terapia sono i pazienti fragili non ricoverati in ospedale e che hanno contratto la malattia da pochi giorni. Inizialmente nelle Marche erano arrivate 133 sacche di monoclonali, anticorpi creati in laboratorio, ora sono oltre 650 i trattamenti disponibili, grazie all’arrivo di nuove flebo.
A Torrette sono già una quindicina le persone che hanno ricevuto l’infusione dopo segnalazione da parte del medico di famiglia. «Abbiamo iniziato a somministrare gli anticorpi doppi» spiega Giacometti, si tratta di una sacca al cui interno sono presenti due anticorpi. Inizialmente le sacche giunte nelle Marche erano quelli del monoclonale singolo, poi sono arrivate anche quelle a base di due anticorpi che vanno ad agire sulla proteina Spike, quella che rappresenta la porta di accesso al virus. L’obiettivo è quello di ridurre l’ospedalizzazione di queste persone.
«Il trattamento sta andando bene, nessuno ha riportato eventi avversi finora – afferma – e al momento nessuna delle persone trattate con gli anticorpi monoclonali è stata ricoverata» Un primo risultato positivo sia in termini sanitari che di risparmio economico per il servizio sanitario: come fa notare il primario «una giornata di ricovero ha un costo molto elevato», evitando che i pazienti finiscano in ospedale, oltre a scongiurare che la malattia faccia il suo seguito, «risparmiando due settimane di ricovero, paghiamo tutti i trattati».
NUOVI POSTI LETTO DI RIANIMAZIONE IN MALATTIE INFETTIVE
Al piano zero della palazzina di Malattie Infettive fervono i lavori di realizzazione di 8 nuovi posti letto di terapia intensiva dedicati ai pazienti che necessitano di un isolamento: il tempo di consegna inizialmente era previsto per inizio giugno, ma «i lavori vanno avanti spediti e quindi probabilmente saranno realizzati anche prima», spiega il professor Giacometti.