ANCONA – È entrata nel vivo la campagna vaccinale domiciliare contro il covid-19 eseguita dai medici di famiglia. Lunedì 22 marzo sono iniziate le prime somministrazioni negli ultraottantenni non vulnerabili che per difficoltà di deambulazione non possono raggiungere i punti vaccinali allestiti dalla Regione.
I medici di famiglia hanno vaccinato gli anziani e i loro caregiver con AstraZeneca, ma le dosi centellinate, 1 flacone per ogni medico, sono subito terminate. Già nel primo pomeriggio di oggi arriveranno però nuove forniture.
«Oggi avremo una consegna un po’ più consistente sia di AstraZeneca che di Moderna – spiega Massimo Magi, presidente regionale Fimmg (federazione medici di medicina generale) – per poi via via incrementare i numeri».
Il presidente Fimmg afferma «a domicilio ancora non abbiamo fatto grandi numeri perché i soggetti sono prevalentemente estremamente vulnerabili e quindi dobbiamo aspettare il Moderna o il Pfizer per poterli vaccinare». In questa prima fase i medici si stanno recando nelle abitazioni degli over 80 per le iniezioni di vaccino contro il covid, qui restano in attesa altri quindici minuti dopo la somministrazione così da verificare l’insorgenza di eventuali reazioni.
Le prime somministrazioni al momento «non hanno determinato nessun problema, a parte qualche piccola attenzione e cautela in più, insieme ad un allungamento dell’orario degli studi» spiega, sottolineando che si tratta di un surplus di lavoro necessario: «Tutte le categorie che sono impegnate nel risollevare la nostra regione e tutta l’Italia da questa pandemia è chiaro che debbono lavorare di più e fare meglio».
Intanto nella giornata di oggi ogni medico di famiglia riceverà «due i flaconi» di siero, «uno di AstraZeneca ed uno di vaccino ad mRna, Pfizer o Moderna, in base alla disponibilità». Ad aver aderito alla campagna vaccinale domiciliare e ambulatoriale nelle Marche ad oggi è l’80% dei medici di famiglia che stanno già raccogliendo le prenotazioni anche per le somministrazioni del vaccino alla fascia d’età tra 70 e 79 anni, che scatterà subito dopo aver ultimato gli over 80 con le dosi di AstraZeneca disponibili. E già sono tante le prenotazioni anche in questa fascia d’età: «Abbiamo già le nostre liste – prosegue – e da oggi sono attive le piattaforme per gestire le agende digitali».
Da precisare che non tutti gli ultraottantenni possono ricevere l’iniezione del siero anglo-svedese (AstraZeneca) perché può essere somministrato solo agli anziani non vulnerabili, mentre gli altri (anziani fragili e disabili) dovranno ricevere dosi di Pfizer o Moderna. Una volta esauriti i soggetti vaccinabili in questa categoria con l’AstraZeneca i medici potranno passare alla fascia d’età successiva.
Che succede però se il proprio medico di famiglia non aderisce alla campagna vaccinale?
Sia gli over 80 che i pazienti nella fascia d’età dai 70 ai 79 anni «dovranno informarsi presso il proprio medico di medicina generale per conoscere chi è il coordinatore dell’equipe». Magi spiega che ci sono «medici che legittimamente, anche per ragioni di salute non possono aderire alla campagna vaccinale, ma per il paziente non c’è una riduzione dell’accesso al vaccino, sarà l’equipe territoriale a vaccinare queste persone, tramite un altro medico».
Quindi l’over 70 che vorrà vaccinarsi nella rete dei medici di famiglia, se il proprio non aderisce, potrà ricevere l’iniezione da un altro medico della propria equipe territoriale, senza dover necessariamente recarsi nei punti vaccinali di massa.
«La responsabilità della vaccinazione – prosegue – non è in capo al singolo medico, ma all’equipe territoriale di cui fa parte, quindi il coordinatore dell’equipe avrà modo di organizzare le sedute vaccinali in maniera tale da poter eseguire le somministrazioni a tutti, anche a quei pazienti il cui medico non aderisce. Sappiamo che alcuni medici non possono vaccinare e che altri invece non vogliono farlo, ma tutti devono avere pari accesso, perché la vaccinazione è un diritto».
Quando apriranno le prenotazioni nei punti vaccinali della Regione?
A fare chiarezza sull’argomento è stato l’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini che ieri, in Consiglio regionale, rispondendo a interrogazioni dei consiglieri del Pd ha chiarito che «nei primi giorni di aprile apriremo due slot per la prenotazione di caregiver e fascia 70-79 anni tramite il sito delle Poste».
L’assessore ha spiegato «contiamo di iniziare la vaccinazione di queste persone, insieme a estremamente vulnerabili e disabilità gravi, nei primi giorni successivi alla Pasqua». Ad aprile nelle Marche è previsto l’arrivo di 210.000 vaccini che saranno riservati alle persone estremamente vulnerabili, a quelle con disabilità gravi e ai loro familiari. Tra maggio e giugno invece è atteso l’arrivo di 180mila vaccini Johnson&Johnson, con cui verrà completata la vaccinazione delle persone con fragilità.
«Tra aprile, maggio e giugno arriveranno quasi un milione di vaccini – ha detto l’assessore – e saremo in grado di arrivare ad una vaccinazione di 500.000 persone». Un altro milione e mezzo di dosi è invece previsto tra luglio, agosto e settembre, stando ai dati forniti da Saltamartini.