ANCONA – «Intesa di massima raggiunta» con la Regione Marche per il coinvolgimento dei medici di famiglia nella campagna di vaccinazione contro il covid-19 della popolazione. Il presidente regionale Fimmg, federazione italiana medici di medicina generale, Massimo Magi spiega che nel corso dell’incontro avuto con l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, è stata raggiunta la quadra dell’accordo «sui contenuti più importanti».
Anche se l’intesa formalmente non è ancora stata siglata, «c’è stata condivisione sui punti da noi sollevati e sull’importanza di coinvolgere i medici di famiglia nella vaccinazione della popolazione» afferma Magi. Il presidente Fimmg spiega che l’obiettivo è quello di «ritornare a vaccinare» come i medici di medicina generale hanno fatto vaccinando la categoria e gli ospiti nelle Rsa, il problema «è quello di avere i vaccini, per il resto noi siamo pronti».
La Regione punta ad accelerare sull’accordo per impiegare i medici di famiglia con i distretti e le equipe territoriali, nella vaccinazione degli ultraottantenni che hanno difficoltà a deambulare e a raggiungere i 15 punti vaccinali allestiti sul territorio regionale, che apriranno il 20 febbraio.
Una azione utile anche per procedere con le somministrazioni fra le popolazioni dei territori più disagiati. Ma i medici potranno essere strategici anche per la vaccinazione della popolazione di altre fasce d’età.
Potranno somministrare i vaccini sia a livello domiciliare che nei propri ambulatori. «In occasione della campagna antinfluenzale siamo riusciti a vaccinare 482mila marchigiani in tre settimane mezzo – afferma Magi – . Un modello rodato che, seppur con le dovute differenze, possiamo adottare anche con il vaccino contro il covid-19 nelle persone ultraottantenni».
Il presidente Fimmg spiega che mediamente ogni medico di famiglia ha in carico «fra i 30 e i 50 pazienti che non deambulano, si tratta di numeri che possiamo coprire con facilità grazie alla prossimità del medico di medicina generale». Secondo il dottor Magi i medici di famiglia potranno essere in grado di vaccinare gli over 80 a domicilio e in ambulatorio anche con il vaccino Pfizer Biontech.
Questo tipo di vaccino, che richiede lo stoccaggio in ultracongelatori a temperature che vanno da -90 a -60 gradi, «una volta decongelato si conserva a flacone chiuso a temperature tra i 2 e gli 8 gradi fino a 5 giorni», mentre resiste fino a 2 ore a temperature non superiori a 30 gradi. «Abbiamo il margine di tempo per raggiungere tutte le persone da vaccinare» spiega, visto che da ogni flacone si possono estrarre 6 dosi e dunque vaccinare 6 persone, ovviamente organizzando e concentrando le iniezioni nell’arco del tempo richiesto. «Abbiamo calcolato che per vaccinare fra le 30 e le 50 persone ci vogliono tre giorni» prosegue, specificando che «il Moderna ci aiuterebbe di più, ma anche con Pfizer, pur se più complicato, è possibile».
Il vaccino Moderna si conserva più facilmente, resiste a temperature fra 2 e 8 grazi, è già pronto all’uso, e si conserva per 6 ore a temperature comprese tra 2 e 25 gradi. «IL coinvolgimento dei medici di medicina generale è fondamentale, può cambiare la situazione, facendo crollare la diffusione del virus e di conseguenza anche ricoveri e decessi – prosegue – il problema è il numero di vaccini disponibili». Il presidente Fimmg auspica che i medici possano entrare in campo entro una settimana e aggiunge che una volta siglata l’intesa «possiamo riuscire a partire qualche giorno dopo il 20 febbraio».