ANCONA – Il vaccino aggiornato alla variante Omicron 1 sarà somministrato a partire dal 15 settembre nelle Marche con accesso diretto per terze e quarte dosi, mentre per le prime e le seconde dosi verranno ancora utilizzati i vaccini già somministrati nelle precedenti fasi della campagna vaccinale (quelli realizzati sul ceppo originario del virus che nel frattempo ha subito diverse mutazioni). L’accesso al vaccino aggiornato avverrà in maniera diretta anche per le donne in gravidanza.
A disposizione ci sono 119mila dosi di Pfizer, arrivate giovedì scorso con un volo Dhl, mentre a giorni è prevista la consegna anche dei vaccini aggiornati Moderna. Nel dettaglio chi può ricevere i nuovi vaccini? Oltre alle donne in gravidanza, ne possono beneficiare solo le persone che devono ricevere il booster (richiamo), ovvero quelle dai 12 anni in su che hanno già completato il ciclo vaccinale primario (prima e seconda dose). Ad oggi nelle Marche sono già state somministrate 54.003 quarte dosi e 959.426 terze dosi (dato al 9 settembre).
In cosa si differenziano i nuovi vaccini da quelli non aggiornati alla variante Omicron 1? L’infettivologo Andrea Giacometti spiega che i vaccini non aggiornati ad Omicron sono «indirizzati unicamente verso il ceppo virale originario da Whuan, perché l’urgenza del momento, ossia il poter disporre subito di vaccini efficaci, aveva indotto le grandi società farmaceutiche ad utilizzare il primo ceppo disponibile. Ora sono stati resi disponibili, da parte di Pfizer e Moderna, due vaccini “aggiornati”, così definiti perché costruiti su un ceppo più recente. In pratica, metà della dose di vaccino contiene ancora mRNA corrispondente al ceppo iniziale di Whuan, mentre l’altra metà della dose contiene mRNA corrispondente alla variante Omicron-1». Per questo il nuovo vaccino si definisce “bivalente”, ovvero perché si rivolge ad entrambi i ceppi del virus.
I nuovi vaccini proteggono anche dall’infezione o solo dalla malattia? «In realtà proteggono bene dalle forme gravi della malattia, ossia dal Covd-19. Non proteggono altrettanto bene dall’infezione, ossia dalla possibilità di contagiarsi (quindi risultando tampone-positivi) e di mostrare sintomi lievi-moderati quali raffreddore, mal di gola, cefalea, malessere e febbre».
Proteggono dalle varianti omicron 4 e 5? E chi dovrebbe vaccinarsi? «Per fortuna proteggono anche dalle forme gravi di malattia da Omicron 4 e 5. Dovrebbero vaccinarsi, per semplificare, tutti coloro a cui negli anni passati veniva e viene ancora consigliata la vaccinazione antinfluenzale: over-65, chi è affetto da patologie croniche, chi è immunodepresso, le donne gravide, gli operatori sanitari, le forze dell’ordine, i residenti in Rsa. Ovviamente lo consiglio come “quarta dose” a chi ancora non l’ha fatta perché ha preferito attendere il ‘vaccino nuovo’».