ANCONA – Arrivare a 15mila somministrazioni entro fine mese nelle Marche. È la roadmap tracciata dal commissario straordinario per l’emergenza covid, Francesco Paolo Figliuolo in visita al centro vaccinale allestito all’impianto sportivo Paolinelli di Ancona, insieme al capo della Protezione civile Fabrizio Curcio.
In mattinata i vertici della gestione pandemica nazionale hanno inaugurato il nuovo centro vaccinale di Piediripa di Macerata per poi arrivare nel capoluogo dove ad attenderli c’erano il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, il capo della Protezione civile regionale Devid Piccini, il consigliere regionale e vice presidente del Gruppo consiliare Lega Marche Mirko Bilò, il direttore generale Asur Marche Nadia Storti, la sindaca di Ancona Valeria Mancinelli e l’assessore comunale alla Protezione civile Stefano Foresi.
«Vogliamo verificare che i target vengano raggiunti – ha detto il commissario straordinario Figliuolo -. A livello numerico ci siamo quasi, dobbiamo arrivare a breve entro le 10mila per poi portarci a regime a fine mese per le Marche a 15mila somministrazioni».
Il generale ha sottolineato l’importanza della «qualità delle somministrazioni», spiegando che «qui la Regione Marche sta facendo un grande sforzo per gli over 80 e i fragili, e i numeri parlano, perché sugli over 80 siamo a circa 100mila su 136mila, intorno al 73-74% su una media nazionale che oggi è intorno al 62-63%: questo è un buon dato. Esorto sia la Regione Marche, che tutte le altre Regioni ad andare avanti spedite su queste categorie, perché sono quelle che hanno la maggiore incidenza e i maggiori esiti negativi derivati da questa infida e terribile pandemia».
Figliuolo ha spiegato «partiamo da oggi con AstraZeneca da 60 a 79 anni», evidenziando che l’Ema «ha detto che AstraZeneca è un vaccino sicuro come gli altri» ed ha ricordato che «i nostri scienziati, l’Aifa, l’Istituto superiore di Sanità, il ministero della Salute» hanno raccomandato l’inoculazione del siero anglo-svedese sopra i 60 anni, precisando che «chi ha fatto la prima dose, può fare sicuramente la seconda, per allinearci a ciò che hanno fatto Germania, Spagna, Francia e Belgio, dando un limite».
Parlando del punto vaccinale di Ancona, il generale Francesco Paolo Figliuolo ha ringraziato la sindaca di Ancona Valeria Mancinelli per l’ospitalità ed ha rimarcato che il Paolinelli «è l’esempio di un centro fatto in maniera semplice, ma efficace, in linea con il piano» ed a costo «zero» dal punto di vista infrastrutturale.
«Dobbiamo capillarizzare – ha aggiunto – andare sui medici di medicina generale, sulle farmacie e questo lo vedremo nella riunione: non tutto va benissimo, altrimenti cosa veniamo a fare? A cosa serve resettare e sistemare la macchina? Queste cose le implementeremo per il futuro».
Il commissario ha sottolineato che per fine aprile si dovrà arrivare a 500mila vaccinazioni: «I dati mi confortano» ha affermato, motivando che nella giornata di ieri in Italia sono state eseguite intorno alle «290mila» inoculazioni in un giorno. «La prossima (settimana, ndr) saliremo ancora un pochino e a fine mese, con l’afflusso dei vaccini che ci sarà dal 15 in avanti, e che domani sarà dato definitivo su tutte le Regioni, quello che ho visto nelle Marche mi dice che ci possiamo arrivare».
Figliuolo ha ricordato poi l’arrivo imminente del vaccino Johnson & Johnson, specificando che nel mese di aprile le dosi in arrivo nel nostro Paese saranno in questa prima fase intorno alle 450-500mila, un quantitativo che però «ci darà una mano perché essendo una dose unica, dal punto di vista logistico, le Regioni sono agevolate».
Per il siero di Janssen (Johnson & Johnson) il commissario ha spiegato che saranno individuate le categorie «più a rischio», le quali grazie ad una unica somministrazione potranno essere considerate «pienamente vaccinate». Inoltre ha aggiunto che con la prima dose degli altri vaccini c’è già una prima copertura contro il virus: in caso di infezione da covid-19, «la malattia non ha più quegli effetti letali che avrebbe senza la copertura vaccinale: è come avere mezzo scudo, che è meglio di niente».
Figliuolo ha poi sollecitato i giornalisti «a far passare il messaggio che più vacciniamo le categorie a rischio, prima possiamo vaccinare le categorie produttive e far ripartire la nostra Italia. Voi siete nel distretto del made in Italy, importantissimo, se non ripartiamo è la fine, per fare questo dobbiamo dare un messaggio positivo».
Poi l’appello alle forze politiche a fare quadrato attorno all’obiettivo comune di uscire dalla pandemia e a smorzare i toni: «Ci dobbiamo riunire tutti assieme al di là delle colorazioni e al di là della politica, che serve, è importante, è il sale della vita sociale, ma adesso l’Italia si deve stringere».
Figliuolo, nel corso della sua visita al centro vaccinale nel capoluogo, ha ringraziato la Protezione civile ed ha sottolineato la collaborazione che sta ricevendo dalle Regioni e l’apporto della Marina e dell’Aeronautica che «in questo territorio, soprattutto, hanno fatto la differenza andando nelle Rsa durante la prima e la seconda ondata, contenendo i cluster e dando una grossa mano sia all’istituzione pubblica, sia ai privati: lo hanno fatto lanciando il cuore oltre l’ostacolo, ed è quello che dobbiamo fare tutti assieme. Io non sono l’uomo solo al comando, sono un commissario che cerca insieme a tutte le Istituzioni di dare una linea chiara per la campagna vaccinale».
Il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, ha evidenziato che il sistema di protezione civile marchigiano sta lavorando con la «solita generosità e grande competenza», aggiungendo «siamo una squadra». Riferendosi al centro vaccinale di Ancona ha affermato «basta entrare per capire che non c’è altro che lo spirito di arrivare insieme all’intento»: Inoltre ha ha sottolineato che la Protezione civile nazionale supporta l’azione del commissario straordinario.
«Veniamo, prendiamo appunti, ragioniamo con le autorità locali e quando rientriamo ci chiudiamo per cercare di prendere delle soluzioni e delle decisioni che possiamo prendere al nostro livello – ha detto – oppure per ragionare per portarle nell’ambito della gestione più generale che vede un interesse molto alto da parte della presidenza del Consiglio, del premier e di tutti i ministri che costantemente seguono le attività, in questo caso vaccinali, e più in generale, della gestione dell’emergenza».
Il ricordo poi è andato al sisma del 2016 quando il sistema regionale aveva «già dato grande prova di unità» e «di grande generosità», come adesso con «tanta gente che ci crede» e si impegna per dare un contributo alla campagna vaccinale. «È una partita complicata, lo sappiamo, e non è una partita tutta interna, perché dobbiamo interloquire a vari livelli con Ema, le Aziende e quant’altro», l’importante, ha sottolineato «è dire le cose come stanno e vaccinarsi, questo è il tema».
Sollecitato dalla stampa sulla richiesta da parte di alcuni sindaci del cratere di vaccinare prioritariamente le persone che vivono ancora nelle Sae (strutture abitative emergenziali), Curcio ha spiegato che il tema delle priorità è stato definito nel piano vaccinale nazionale: «Docciamo andare sui target delle persone che hanno più incidenza e più possibilità di perdere la vita nel momento in cui si imbattono nella malattia, dopo di che messe in sicurezza quelle persone si potranno fare tutti i ragionamenti».
Per ora l’obiettivo è quello di garantire una copertura vaccinale agli «over 80 e ai fragili» ha detto Curcio, mentre il Commissario Figliuolo ha aggiunto «dobbiamo terminare quelli» aprendo solo successivamente ad altre valutazioni.