Ancona-Osimo

Primo caso di variante nigeriana nelle Marche. Menzo: «Non è tra le più pericolose»

Il virologo, primario del Laboratorio di Virologia degli Ospedali Riuniti di Ancona, interviene sul caso individuato nell'Ascolano e sul passaggio in zona gialla. Attesi oltre 62mila vaccini

Stefano Menzo
Il direttore della Virologia degli Ospedali Riuniti di Ancona, Stefano Menzo

ANCONA – Nuovo carico di vaccini contro il covid-19 in arrivo nelle Marche. Complessivamente tra oggi, 26 aprile, e mercoledì, 28, arriveranno 62.920 dosi. Oggi sono attese oltre 9mila dosi di siero immunizzante: 3.300 dosi di AstraZeneca e 5.800 di Moderna.

A comunicarlo è l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini: mercoledì sono attese 53.820 dosi di vaccino della casa farmaceutica americana Pfizer Biontech. Ancora non si hanno comunicazioni, invece, circa la consegna del Johnson&Johnson. L’assessore Saltamartini fa sapere che «nei prossimi giorni sarà presumibilmente aperto lo slot dei 60-65».

Sono 492.965 le dosi somministrate nelle Marche, il 92,62% di quelle giunte: 367.869 le prime dosi e 125.096 le seconde dosi. Nei frigoriferi 39.245 dosi (dato al 25 aprile). Quasi completata l’immunizzazione nelle strutture residenziali: 6.747 le prime dosi e 5.228 i richiami. 107.162 le prime dosi somministrate agli over 80 e 61.358 i richiami.

67.798 le prime dosi di siero somministrate alle persone estremamente vulnerabili e 10.379 le seconde dosi. La fascia d’età 70-79 anni vede 66.756 prime dosi e 1.335 richiami, mentre sono 19.959 le prime dosi somministrate alla fascia d’età 65-69. 630 le prime dosi alle persone con disabilità.

Intanto ieri, 25 aprile, nelle Marche, in provincia di Ascoli Piceno, è stato rilevato il primo caso di variante nigeriana, in una donna rientrata dall’estero. Il professor Stefano Menzo, primario del Laboratorio di Virologia degli Ospedali Riuniti di Ancona fa sapere che si tratta di una variante che «non è tra le più pericolose» e non è contagiosa come la variante inglese. Per ora si tratta di un singolo caso, dal momento che non ne sono state individuate altre.

Tra le varianti più pericolose, da attenzionare, annovera la sudafricana «che resiste all’immunità dei vaccini, ma per fortuna pare che non si stia diffondendo», la brasiliana (Manaus) e l’indiana. Nota positiva il fatto che i vaccini ad mRna possono essere aggiornati in base alle nuove mutazioni del virus. Sollecitato sulle riaperture che scattano da oggi per la zona gialla, il virologo esprime un po’ di preoccupazione e invita alla prudenza: «Temo che i contagi un po’ riprenderanno, speriamo in maniera contenuta, poi si chiuderà di nuovo immagino».