ANCONA – Vaccinare entro Natale anche i bambini tra i 5 e gli 11 anni. È l’intento espresso del governo per cercare di limitare la diffusione della pandemia che in Italia sta rialzando la testa, dopo che l’Ema e l’Aifa (l’agenzia europea e quella italiana per i medicinali) avranno approvato la vaccinazione anche in questa fascia d’età, che ha già avuto il via libera negli Stati Uniti da parte della Fda.
«Noi pediatri siamo d’accordo – spiega il dottor Giuseppe Pino Cicione, segretario provinciale della Fimp, Federazione Italiana Medici Pediatri – sulla vaccinazione nei ragazzi under 12. I vaccini hanno mostrato di essere efficaci e sicuri anche in queste fasce d’età».
Il pediatra evidenzia l’importanza di procedere anche con la fascia 5-11 anni, sia perché seppur in rari casi il Covid può provocare «forme gravi anche nei bambini» fra le quali anche la sindrome infiammatoria multisistemica che nel nostro Paese, durante la pandemia «ha colpito 350 bambini».
Insomma i vaccini, come sottolinea, hanno «una importante funzione preventiva». Accanto a questo occorre fare in modo che «il virus smetta di circolare». «Speriamo che l’approvazione arrivi presto e che ci sia adesione da parte delle famiglie – prosegue – . Il compito di noi pediatri in tal senso sarà quello di ascoltare i dubbi e le domande delle famiglie e dar loro una risposta».
Parere positivo anche dal primario del Pronto Soccorso di Torrette, Elisabetta Fabiani. «Sono d’accordissimo con la vaccinazione dei bambini dai 5 agli 11 anni – spiega – se il top della farmacologia europea ed internazionale si è espressa positivamente sull’efficacia del vaccino anche per queste fasce d’età, non si può negare l’efficacia di un farmaco, per il quale non sono stati evidenziati problemi, né reazioni avverse».
Secondo la dottoressa Fabiani, questa fascia d’età non è protetta dal virus che ancora sta circolando, e occorre anche considerare che si tratta di una categoria della popolazione che «come è sempre avvenuto, è un veicolo di infezione». «Speriamo che questo nuovi picco di contagi non preluda ad un ulteriore cambio di fisionomia del virus» con nuove varianti.
Il primario conclude facendo notare che se in questo periodo «siamo ad un quarto dei casi dell’anno scorso è grazie alla vaccinazione, quest’anno oltretutto non ci sono neanche restrizioni particolari. In ogni caso da medico sostengo la prevenzione al 100%».