ANCONA – «Sono contento che sia stata fatta chiarezza e che il vaccino AstraZeneca sia stato reintrodotto come impiego, altrimenti non avremmo saputo come procedere con le persone già sottoposte alla prima dose del vaccino: chi ha avuto AstraZeneca non può fare la seconda somministrazione con Pfizer». Il professor Andrea Giacometti, primario della Clinica di Malattie Infettive degli Ospedali Riuniti di Ancona, interviene dopo il via libera al siero britannico da parte dell’Ema, agenzia europea per i medicinali.
«I casi di trombosi serie legate al vaccino AstraZeneca in tutta Europa sono state 14-15 su 17 milioni di dosi somministrate – rassicura -: il vaccino quindi ha causato meno di un evento serio per milione di dosi, un numero molto basso. In Italia le infezioni da covid-19 dimostrate sono meno di 3 milioni e mezzo e su queste abbiamo avuto più di 100 mila morti, che significa 30 mila morti per ogni milione, mentre con il vaccino si è verificato un caso di evento serio per ogni milione. Una sproporzione enorme».
AstraZeneca è stato prodotto partendo dall’adenovirus dello scimpanzé, ovvero un vettore virale modificato in modo da evitarne la replicazione e per veicolare l’informazione genetica che induce il sistema immunitario a produrre gli anticorpi. La protezione dal virus scatta però già dopo 3 settimane dalla prima dose e raggiunge il livello massimo dopo 2 settimane dalla seconda.
GLI EFFETTI COLLATERALI
Ma quali sono gli effetti collaterali di questo vaccino? Facciamo chiarezza. Nel foglietto illustrativo del Covid-19 Vaccine AstraZeneca è riportato che «questo vaccino può causare effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestino».
Tra i possibili effetti indesiderati molto comuni che possono interessare più di 1 persona su 10, dolorabilità, dolore, calore, prurito o lividi nel punto in cui viene praticata l’iniezione, sensazione di stanchezza (affaticamento) o sensazione di malessere generale, brividi o sensazione di febbre, mal di testa, sensazione di malessere (nausea), dolore alle articolazioni o dolore muscolare.
Sintomi comuni (possono interessare fino a 1 persona su 10) ci sono gonfiore o arrossamento nel punto in cui viene praticata l’iniezione, febbre (>38°C), malessere (vomito) o diarrea. Tra i sintomi non comuni (possono interessare fino a 1 persona su 100) sono riportati sonnolenza o sensazione di vertigini, diminuzione dell’appetito, ingrossamento dei linfonodi, sudorazione eccessiva, prurito o eruzione cutanea.
Tra i sintomi di reazione allergica che richiedono «assistenza medica urgente»: sensazione di svenimento o stordimento, cambiamenti nel battito cardiaco, fiato corto, respiro sibilante, gonfiore delle labbra, del viso o della gola, orticaria o eruzione cutanea, nausea o vomito, mal di stomaco.
QUANDO IL RICHIAMO?
Il vaccino AstraZeneca viene somministrato tramite una iniezione da 0,5 ml nel muscolo della parte superiore del braccio. La persona che si è sottoposta alla somministrazione dovrà restare sotto osservazione per circa 15 minuti per monitorare eventuali segni di una reazione allergica.
La seconda dose viene iniettata da 4 a 12 settimane dopo la prima iniezione. Se si salta l’appuntamento del richiamo è importante contattare il medico perché la protezione potrebbe non essere completa.