ANCONA – Risveglio amaro per i negozianti del centro: vandali in azione tra Via del Gallo e Via degli Orefici. Distrutto un vaso di cemento, una bottiglia di vetro scagliata contro una vetrina e strappati gli addobbi di Halloween. L’assessore comunale alla sicurezza e alla polizia locale, Giovanni Zinni: «I vigili ci saranno anche di notte. I turni serali partiranno già prima di Natale».
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Intanto, però, i commercianti chiedono maggiori controlli. Come Cristina Tarsi, titolare del ristorante ´La tana del polpo´, fra Corso Garibaldi e Corso Mazzini: «Ieri mattina (31 ottobre) una mia amica mi ha mandato la foto della pianta rovesciata e del vaso rotto. Sarà stata una delle bravate di qualche ragazzino – minimizza – Ma controlleremo le telecamere e sporgeremo querela contro ignoti. Anche se la denuncia – riflette – lascerà il tempo che trova. Ancona, ultimamente, è messa male sul fronte della sicurezza. C’è molta omertà, servirebbero più controlli».
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Lo scorso anno qualcuno aveva persino rubato i fiori da Via degli Orefici, il vicolo che collega Corso Mazzini con piazza del Plebiscito. I commercianti sono riusciti nel tempo a rilanciare quel vicolo. Che per la verità, fino a qualche tempo fa, era alquanto anonimo. Adesso, invece, c’è persino un murales acchiappa turisti (clicca qui). Erano stati i ragazzi del Centro Papa Giovanni XXIIIesimo a dare vita ad una iniziativa per riposizionare le piante oggetto del furto (clicca qui).
Davanti la vetrina del caratteristico localino ´Solo Marche´ , gestito da Mery Montagnoli, come dicevamo, ci sono i resti di vetro di una bottiglia rotta: «Sono giovani, qualcuno avrà alzato un po’ troppo il gomito – dice lei – Non so chi possa essere stato. Dopo aver aperto, ho pulito. In fondo, sono ragazzi. Non voglio fare alcun allarmismo, anche perché a dire la verità la situazione – ieri – era abbastanza tranquilla».
Mercoledì sera c’è stata una sorta di festa universitaria. Mentre scattiamo una foto, un ragazzo con un carrellino, intento nello scaricare alcuni pacchi, sente l’intervista e ci ferma: «Non mi piace che si dica che sono gli universitari a fare questi danni. Io anche sono un universitario, ma non mi sognerei mai di fare certe cose. Come vede – precisa – io sto lavorando e non sono d’accordo con una simile generalizzazione».
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