ANCONA – Sono sei i nuovi casi di variante Delta individuati nelle Marche. A riferirlo è il primario della Virologia di Torrette, Stefano Menzo. Il virologo precisa che il sequenziamento del genoma dei campioni risultati positivi al virus, giunti all’attenzione del laboratorio dell’ospedale regionale non è ancora stato ultimato, ma intanto, come prevedibile, sono emersi i nuovi casi di variante cosiddetta “Indiana”.
«Era prevedibile – afferma il professor Menzo – si parte da pochi casi, ma poi la percentuale aumenta». Secondo il virologo la variante Delta «nel giro di due – tre settimane si guadagnerà la stragrande maggioranza dei contagi e diventerà prevalente, come accaduto in precedenza con la variante Inglese», segnando «un sorpasso» sulle altre mutazioni per la sua maggiore diffusività.
Tra i nuovi casi di variante Delta individuati dalla Virologia di Torrette non ci sono solo positività legate al cluster scatenatosi dopo una festa in spiaggia a San Benedetto del Tronto, ma anche casi nel Fermano e nel Maceratese. Ancora nessun caso invece del Pesarese, e nell’Anconetano per ora la variante Delta resta limitata alla positività riscontrata nei giorni scorsi a Senigallia.
Ma si attende la fine dei test, infatti su 30 campioni giunti all’attenzione della Virologia di Torrette ne sono stati analizzati una decina. I nuovi positivi sono per lo più asintomatici o paucisintomatici, in prevalenza giovani, ma alcuni di loro sono anche nella fascia d’età che va dai 40 ai 60 anni, riferisce Menzo, persone non ancora vaccinate.
Questa mattina il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, ha incontrato i Prefetti delle cinque province marchigiane per fare il punto della situazione a seguito dell’aumento dei contagi registrato in questi giorni, un incontro dal quale è emerso che la situazione è nel complesso sotto controllo in tutto il territorio regionale. Il governatore ha invitato i cittadini al rispetto delle misure anti-contagio e ad evitare assembramenti.
Nel pomeriggio Acquaroli ha scritto ai sindaci «per rinnovare la collaborazione istituzionale e lavorare sinergicamente per monitorare il territorio e preservare i numeri che oggi pongono le Marche in zona bianca».