ANCONA – «La valutazione per la variante da cinema a sala riunioni e stata oggetto di perizia da parte della Agenzia delle Entrate. L’agenzia aveva fatto una precedente valutazione nel 2010 mentre quella indagata dalla Magistratura è del 2015». A renderlo noto è l’assessore ai lavori pubblici, Paolo Manarini, all’indomani dell’apertura di un’inchiesta per abuso d’ufficio, nella quale sarebbero indagati un imprenditore, un dirigente del Comune, un dirigente dell’Agenzia delle Entrate e un suo funzionario.
Al vaglio della Magistratura ci sarebbero tre perizie effettuate sull’ex cinema di corso Garibaldi, di proprietà della Metropolitan Building, che avrebbero svalutato a distanza di pochi anni il valore economico dell’immobile al momento di concedere la variante al Prg. Una svalutazione quindi del plusvalore che la proprietà dell’immobile ha corrisposto poi al Comune per ottenere la famosa variante al piano regolatore che nel 2015 portò ad eliminare, nel progetto definitivo di recupero, la sala polivalente per spettacoli da 700 posti indicando al suo posto solo uno spazio culturale da 300 posti (leggi l’articolo).
«Dalla pre-crisi del settore immobiliare – specifica Manarini – al periodo di minimo dei valori immobiliari, anche altri valori di immobili pubblici in città hanno subìto drastiche diminuzioni.
Peraltro il Comune ha approvato la variante sulla base di una valutazione di un ente pubblico proprio per essere sicuro di evitare il danno erariale. Da sottolineare, poi, che sulla delibera consiliare di approvazione della variante non veniva in alcun modo fatto riferimento a pareri sulla stima da parte dei nostri dirigenti. Il nostro tecnico ha soltanto dato un parere in sede di commissione consiliare».
Sul caso interviene anche il Movimento 5 Stelle: «La notizia dell’indagine della Procura sulla stima del plusvalore per l’ex Metropolitan non mi sorprende, tenuto conto che la differenza tra i 3.000.000 di euro dovuti dalla M.B. al Comune in base alle precedenti stime e i 500.000 euro stabiliti dall’ultima perizia era troppo elevata per essere banalmente giustificata con l’andamento del mercato immobiliare – osserva Andrea Quattrini, capogruppo consiliare pentastellato -. Tutto l’iter della variante, durato un anno, ci aveva insospettito perchè portato avanti senza conoscere il plusvalore; le precedenti Amministrazioni, invece, avevano prima determinato il plusvalore per sapere se la M.B. sarebbe stata disponibile a pagarlo e, constatata l’indisponibilità, avevano evitato di predisporre una variante inutile. Perchè stavolta l’amministrazione Mancinelli aveva dato il via alla variante senza prima conoscere l’esito della nuova perizia, e quindi sapere se la M.B. avrebbe accettato di pagarla e quindi dato corso ai lavori? Sapevano con un anno di anticipo che la M.B. l’avrebbe accettata? Spero che l’accurata indagine della Procura vada ad approfondire tutti i precedenti, ed in particolare ciò che avvenne all’ultimo passaggio della variante in Consiglio comunale, il 10/6/2015, quando si verificarono molteplici forzature, contestate dal MoVimento 5 Stelle assieme a tutte le forze di opposizione. Ancora una volta è venuto alla luce il pressapochismo della Giunta Mancinelli e della maggioranza che l’ha sostenuta, che potrebbe aver causato un ingente danno alle casse comunali e ai cittadini di Ancona».