ANCONA – Sono iniziati nel Laboratorio della Virologia di Torrette i test per verificare se i vaccini funzionano contro la variante newyorkese, identificata una settimana fa dai virologi degli Ospedali Riuniti di Ancona. I primi due casi erano stati riscontrati su due persone residenti nella provincia di Pesaro Urbino.
«Al momento non sono stati individuati nuovi casi – spiega il professor Stefano Menzo, primario del Laboratorio di Virologia di Torrette -, speriamo siano riusciti a circoscrivere i contatti. È un buon inizio per ora, speriamo di non avere sorprese in futuro».
I virologi del Laboratorio di Torrette, spiega Stefano Menzo, sono riusciti «qualche giorno fa» ad isolare il virus, e a farlo «crescere in laboratorio. Ora che lo abbiamo isolato – afferma – potremo fare degli esperimenti per vedere quanto reagisce agli anticorpi suscitati dai vaccini».
L’attività di test dei vaccini sulla variante newyorkese è già iniziata, ma serviranno «alcune settimane, almeno tre» prima di sapere se i vaccini in circolazione (Pfizer-Biontech, Moderna e AstraZeneca) sono protettivi anche per questa mutazione del covid-19.
Attualmente nelle Marche la variante inglese è predominante, come spiega il virologo, mentre la variante sudafricana «non si è estesa» e la brasiliana «sembra contenuta. Non arrivano più casi positivi di variante sudafricana – prosegue -, mentre di variante brasiliana ogni tanto sì, ma sono pochissimi».
Parlando dell’andamento della curva pandemica che nelle Marche inizia a flettere, il professor Menzo afferma «è chiaro che sia così, quando si è in zona rossa i contagi calano», ma potranno riprendere in caso di riaperture «senza limitazioni a scuole e locali». Il virologo sottolinea che «il problema sono le scuole e i locali, che determinano l’espansione dei contagi».
Secondo Menzo in vista della riapertura delle scuole per evitare una ripresa della curva i tamponi settimanali «non sono sufficienti, o si fanno un giorno si e un giorno no all’ingresso, o servono a poco».
«La responsabilità dei ragazzi più di tanto non arriva – spiega – mentre fino alla prima media sono tutti accompagnati» e quindi sottoposti ad un maggior controllo genitoriale, «per cui si può fare l’apertura delle scuole, per i più grandi invece è sempre un rischio, così come i locali, dove si consuma senza mascherina».