ANCONA – Confronto serrato al Mise sulla vertenza Auchan-Conad che riguarda il destino occupazionale di 18mila dipendenti italiani, 1.500 nelle Marche fra lavoratori diretti e indotto. Per oltre 4 ore Conad e le segreterie nazionali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, hanno discusso alla presenza del sottosegretario Alessandra Todde e del vice capo di Gabinetto Giorgio Sorial, dopo l’interruzione delle trattative avvenuta a fine settembre. Oggi c’era stato il presidio all’Auchan di Ancona che ha visto 300 lavoratori arrivare da tutte le Marche.
Conad ha proposto soluzioni occupazionali per i lavoratori in esubero nei punti vendita italiani, circa 6 mila da una prima stima dell’Azienda che arriverebbero però a 3.105, per i quali l’Azienda ha proposto una serie di misure di ricollocamento, sia dirette in Conad, sia attraverso altre reti commerciali, altri ipermercati e fornitori. Poi sostegno alla mobilità incentivata, al reddito e all’occupazione, oltre alla salvaguardia del lavoro attraverso la flessibilità e l’imprenditorialità di ex dipendenti Auchan nel sistema Conad. Sostanzialmente sarebbe questo il cuore del piano industriale dell’Azienda.
Conad avrebbe annunciato che ai 109 punti vendita italiani che passeranno entro la primavera (19 nelle Marche), se ne aggiungeranno altri 45 per un totale di 154 tra negozi e ipermercati per circa 10mila dipendenti sui 18mila presenti in Italia. Un dato che però non soddisfa i sindacati dal momento che è ancora lontano dai 270 punti vendita complessivamente esistenti nel Paese nella rete Auchan Retail della quale fanno parte anche gli Sma.
Rimarrebbero fuori 116 punti vendita: Conad ha fatto sapere che per 31 negozi che impiegano circa 1.000 dipendenti c’è già una trattativa con un acquirente, mentre per altri 53 punti vendita c’è una fase di confronto per giungere ad una soluzione. Il rischio maggiore è per i restanti 32 negozi dove lavorano 2.000 dipendenti e per i quali non c’è ancora alcuna trattativa aperta.
Forte la delusione dei sindacati. Il segretario regionale Uiltucs Uil Fabrizio Bontà dichiara: «È caduta la maschera al cavaliere bianco e Conad ha mostrato il vero volto ovvero quello di imprenditori interessati solo al profitto, a conferma di quanto temevamo. Non siamo soddisfatti di questo piano industriale che va ad impattare sulla pelle dei lavoratori e delle loro famiglie che non hanno ancora alcuna garanzia occupazionale, neanche tra i lavoratori dei punti vendita già passati a Conad. Non osiamo immaginare cosa succederà per i lavoratori che ancora sono fuori dal passaggio e per i dipendenti del deposito di Osimo e degli uffici di via Scataglini».
Presente al tavolo di confronto ministeriale la nuova segretaria regionale Filcams Cgil, Barbara Lucchi, che raccoglie il testimone da Joice Moscatello, “promosso” al nazionale. «Oggi abbiamo avuto la conferma che un considerevole numero di persone probabilmente non ha una prospettiva occupazionale – spiega Barbara Lucchi – , questo per noi non è accettabile. Si tratta di centinaia, migliaia di posti di lavoro a rischio. Abbiamo ribadito a Conad che vogliamo risposte certe su garanzie delle condizioni di lavoro e salvaguardia occupazionale, non siamo disponibili ad uno spezzatino della vertenza che deve al contrario trovare soluzioni adeguate in una regia unica a livello nazionale. Il Ministero ha compreso la gravità della situazione e si è impegnato a proseguire il confronto con l’obiettivo di evitare la perdita anche di posti di lavoro. Prosegue lo stato di agitazione delle maestranze in attesa di un prossimo confronto. Saremo al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori che rischiano di pagare un prezzo altissimo senza averne responsabilità».
«Sono 3.105 i lavoratori che al netto dei trasferimenti alla rete Conad non hanno una collocazione e rappresentano allo stato attuale un esubero – chiarisce Selena Soleggiati segretaria regionale Fist Cisl – . Solo ulteriori 45 punti di vendita vanno a completare la rete Conad di cui 21 ipermercati che subiranno un poderoso taglio della superficie con ulteriori esuberi che dovrebbero, stando al piano presentato da Conad, essere riassorbiti in tutto o in parte dai partner commerciali a cui verranno affittate le superfici ridotte. Per le sedi e i depositi ancora mancano soluzioni: il nostro deposito di Osimo sembrerebbe ancora in fase di studio ma costituisce insieme a Fiumicino e Trocazzano una criticità. Anche nei punti vendita già passati a Conad c’è rischio, per almeno 8 di loro che vengano ristrutturati con possibili ulteriori 300 esuberi. Il passaggio a Conad che doveva essere una graduale integrazione sembra oggi un piano di smobilizzazione che rischia di lasciare a casa tanti lavoratori. Chiediamo a Conad di cercare prima nella propria rete le possibilità di occupazione per tutto il perimetro di Sma e Auchan. Non possiamo assistere – conclude – alla destrutturazione di un gruppo di 18mila lavoratori, nemmeno se a farlo è una azienda italiana. Non bastano gli ammortizzatori servono posti di lavoro garantiti soprattutto in una Regione come la nostra dove il mercato del lavoro è più che saturo».