ANCONA – «È stato un confronto proficuo sulle esigenze e sulle priorità della comunità marchigiana». Il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli ha commentato così il vertice di ieri a Roma con la ministra alle Infrastrutture e Trasporti Paola De Micheli. Tante le questioni sul tavolo: infrastrutture stradali e ciclabili, porti, ferrovie, nodi intermodali, trasporto pubblico locale e modifiche alle normative. Insomma tante le priorità per le Marche che il governatore ha presentato alla neo ministra insieme alla vice presidente Anna Casini e alle assessore Manuela Bora e Loretta Bravi.
«Abbiamo rappresentato tutto il quadro delle esigenze infrastrutturali della Regione Marche, tra progetti in corso, situazioni da sbloccare, investimenti da finanziare – ha spiegato Ceriscioli -. La ministra De Micheli conosce molto bene il territorio marchigiano ed è stata sempre molto attenta alle nostre esigenze e presto arriveranno le prime risposte».
Ha espresso soddisfazione la vicepresidente Anna Casini per il confronto positivo e per «la sensibilità e la disponibilità della ministra verso le questioni del Piceno, territorio che ha ben conosciuto in qualità di Commissario per la ricostruzione».
«La ministra ha recepito la nostra istanza e la necessità di fare passi avanti», ha evidenziato l’assessora Loretta Bravi, mentre Manuela Bora ha posto l’accento sulla concretezza della De Micheli «che tanto saprà fare per le Marche».
FERROVIE
È un dossier molto corposo quello che la Regione Marche ha presentato alla ministra De Micheli. Nell’ambito dei collegamenti ferroviari sul tavolo del confronto il raddoppio della Orte – Falconara, chiedendo di finanziare subito 77,6milioni per la tratta di Albacina, in modo da avviare l’aggiornamento delle progettazioni dell’intero percorso marchigiano. Poi ha chiesto 70milioni di euro per l’elettrificazione della Civitanova – Albacina ultima tratta marchigiana ancora da elettrificare: una somma che andrà a finanziare la seconda fase dei lavori, mentre la prima, finanziata con 40 milioni di euro, è ancora in corso di realizzazione (fine lavori prevista per il 2020). La soppressione dei 71 passaggi a livello ancora attivi richiederà 15 milioni per il primo triennio (protocollo d’intesa Regione – Rfi già siglato), mentre per completare la seconda fase del nodo di Falconara, in parte già finanziato, serviranno altri 30milioni.
NODI INTERMODALI
Per l’Interporto, la Regione ha chiesto di integrare il contratto di programma Rfi con i progetti di fattibilità dell’arretramento della linea ferroviaria adriatica e della “ferrovia dei due mari” (Ascoli Piceno – Antrodoco), chiedendo anche una modifica normativa, in linea con le scelte europee, per quanto riguarda le barriere antirumore, con soluzioni meno impattanti. Rispetto ai nodi intermodali l’attenzione è andata alla riassegnazione di 3milioni all’Interporto delle Marche (anche se i lavori della stazione ferroviaria sono stati completati da Rfi) e sull’inserimento delle infrastrutture marchigiane nelle Reti e nei Corridoi europei.