ANCONA – «Nella conferenza Stato Regioni, ancora ci riuniamo per concordare limitazioni, zone arancioni, rosse e gialle e perdiamo tempo sul fattore fondamentale: la produzione dei vaccini e l’immunità di gregge». A parlare è l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini all’indomani della vertice serale di ieri, domenica 21 febbraio, tra Governo e Regioni in vista del Consiglio dei Ministri di oggi.
Al centro della conference call, lo stato di emergenza e il divieto di spostamento fra regioni che scade il 25 febbraio. L’orientamento emerso in maggioranza è stato quello di procedere alla proroga di 30 giorni del divieto di spostamento fra Regioni, anche in fascia gialla. In questo modo i territori regionali resterebbero blindati fino al 27 marzo.
Per le Marche ha partecipato l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, perché il governatore Francesco Acquaroli era impegnato nel vertice con i sindaci e Anci nel quale si è concordato di procedere all’ordinanza regionale che pone i comuni dell’Anconetano più colpiti in zona arancione (20 in tutto) fino al 27 febbraio, lasciando i confini provinciali chiusi fino alla stessa data. In linea generale però il presidente regionale è concorde sulla proroga dello stop agli spostamenti fra regioni in zona arancione e rossa, anche se resta dubbioso sul divieto di spostamento fra regioni gialle.
Gli enti hanno posto l’accento sul fatto che ai provvedimenti di chiusura devono seguire ristori celeri, per questo hanno chiesto che nella Cabina di regia entrino anche i Ministri dello Sviluppo economico, dell’Economia e degli Affari regionali, in modo da regolare le decisioni assunte anche sulla base dell’impatto socioeconomico prodotto su imprese e cittadini. Poi l’istituzione di una numerazione di rischio nelle istituzioni scolastiche per evitare il diffondersi dei contagi e una implementazione delle forme di congedo parentale nel caso di chiusura delle scuole.
Le Regioni hanno chiesto che il monitoraggio della cabina di regia sia eseguito ad inizio settimana e non più il venerdì, così da evitare che le decisioni arrivino a ridosso del provvedimento che colloca magari una regione in zona arancione o rossa con restrizioni. In discussione anche l’indice Rt in base al quale vengono “colorate” le regioni. Governatori e assessori alla Sanità hanno chiesto di accelerare sulla campagna vaccinale, cercando di reperire le dosi necessarie per mettere in sicurezza le fasce di popolazione più a rischio.
«Nella nostra piccola, ma efficiente Regione, potremmo vaccinare 10.000 cittadini al giorno (nei punti di vaccinazione e con i medici di famiglia con i quali finalmente è stato raggiunto un accordo a livello nazionale), ma non abbiamo i farmaci – afferma Saltamartini – . Li abbiamo limitati solo per alcune categorie e per il momento ancora non sappiamo quando potremmo vaccinare i disabili, la fascia tra 60-80 anni e tutte le categorie produttive».
«Il Governo nazionale dopo mesi in cui le Marche chiedono di avviarne la produzione, solo adesso scopre che l’Italia potrebbe entrare nel processo di produzione con la “diluizione, filtrazione, concentrazione, liofilizzazione e infialamento» puntualizza l’assessore alla Sanità facendo riferimento all’intervista al presidente Aifa Giorgio Palù rilasciata a La Stampa.
Poi la stilettata politica. Saltamartini fa notare che «se la Germania ne ha acquistati 300.000 ml aggiuntivi rispetto alla dotazione europea e se l’Ungheria vaccina con quelli Russi, anche in questo caso dov’è il reato su cui indaga l’Autorità giudiziaria se, le Regioni che hanno il dovere di proteggere i loro cittadini (senza subire truffe o arraffare soldi pubblici) si attivano per questo? Andiamo avanti. Questa è la differenza tra le Regioni governate dal centro destra e il Governo dei 5 Stelle-Pd».