ANCONA – Si è tenuta questa mattina stamani in Tribunale di Ancona, davanti al Giudice Merletti l’udienza di convalida dell’arresto, operato nella giornata di ieri dall’U.P.G. e S.P. della Questura di Ancona, nei confronti di un cittadino italiano, di origine ligure, ma residente ad Ancona, per presunta violenza domestica compiuta nei riguardi della convivente, madre dei suoi figli. Al termine dell’udienza di convalida, il Tribunale accogliendo le richieste della Procura, ha disposto per l’arrestato la custodia cautelare nel carcere di Montacuto.
Secondo quanto ricostruito in udienza gli operatori delle Volanti sono stati inviati dalla centrale operativa presso l’abitazione del nucleo familiare, allertati da una serie di telefonate giunte al numero di emergenza, che provenivano da un numero telefonico identificabile, in cui il chiamante non parlava, ma si udivano in lontananza rumori, pianti, urla. L’espediente utilizzato dalla vittima, ha consentito l’intervento tempestivo dei poliziotti, che giunti all’indirizzo dell’intestataria del telefono, hanno udito fin dal pianerottolo le urla provenienti dall’appartamento della richiedente.
Come da protocollo operativo l’equipaggio delle volanti, che interveniva presso l’abitazione dei conviventi, mentre era ancora in atto la lite tra le parti, metteva innanzitutto in sicurezza la donna, che veniva accompagnata presso l’ospedale di Torrette, per le cure del caso e dimessa con 25 giorni di prognosi per le percosse ricevute, per poi ricostruire nel dettaglio la vicenda.
Il quadro indiziario che emergeva dai riscontri operati dal personale di Polizia sul posto, insieme alla querela formalizzata dalla vittima, appariva compatibile con la sussistenza di condotte violente, assillanti e maltrattanti da parte dell’uomo nei riguardi della convivente, costretta a subire la gelosia del compagno e a non reagire, per il timore di condotte più gravi nei confronti della stessa e dei figli conviventi con la coppia.
Il Questore di Ancona Cesare Capocasa «invita le Donne a vincere la paura, rompendo l’isolamento e la vergogna e ribadisce alle vittime di denunciare sempre. Aiutateci ad aiutarvi».