ANCONA – Sono importanti e significativi i dati relativi all’attività di prevenzione messa in campo dai poliziotti della Questura e dei Commissariati contro i maltrattamenti e gli atti persecutori. Dal primo gennaio 2023 al 28 maggio 2023 sono stati emessi 18 provvedimenti di ammonimento: di cui 15 per atti persecutori e solo 3 per condotte di violenza domestica. Dal primo gennaio 2024 ad oggi (28 maggio 2024) sono stati in totale 37 gli ammonimenti emessi dal Questore Capocasa: di cui 16 per violenza domestica e 21 per atti persecutori. Parliamo dunque del doppio dei provvedimenti emessi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e, tra questi, non si segnalano recidive tra i soggetti colpiti dalla misura. «Segnale importante che ricorda che è sempre possibile rompere la catena dei soprusi, della limitazione della libertà individuale, della sopraffazione psicologica, semplicemente chiedendo aiuto. Si rammenta inoltre che, come viene esplicitamente comunicato anche al destinatario della misura all’atto della notifica, qualora un soggetto già ammonito continui a vessare la parte lesa, la condotta diventa perseguibile dall’Ufficio di Polizia, senza che occorra una specifica querela della vittima», spiega la polizia.
Nelle ultime ore il Questore di Ancona, da sempre particolarmente vicino al contesto della violenza di genere, ha emesso l’ultimo provvedimento di ammonimento ex art. 3 D.L. 93/2013 nei confronti di un uomo maltrattante che aveva posto in essere gravi condotte di violenza domestica. Il provvedimento è stato emesso d’ufficio dal Questore in quanto la donna, a seguito dei reiterati litigi non aveva intenzione di sporgere querela nei confronti dell’uomo. La coppia, entrambi italiani di circa 30 anni, conviveva da diversi anni e l’uomo, giustificando il suo atteggiamento con le problematiche sul posto di lavoro, poneva in essere condotte maltrattanti e vessatorie nei confronti della compagna, spesso in presenza dei loro figli. Nell’ultima occasione infatti la donna veniva percossa e schiaffeggiata dall’uomo mentre lei aveva suo figlio in braccio. Si tratta di condotte “spia”, già gravi, ma che possono portare a conseguenze e comportamenti ben più gravi e per le quali è necessario interrompere immediatamente il ciclo della violenza, senza che questo deflagri.
In questa occasione la donna continuava a ripetere agli operatori intervenuti che il compagno era solo preoccupato per il momento difficile che stava vivendo sul luogo di lavoro, sostenendo fermamente che non avrebbe voluto denunciarlo e che avrebbe rimediato cercando di recuperare il rapporto. Il Questore è intervenuto immediatamente emettendo un provvedimento d’ufficio con il quale ha intimato all’uomo di interrompere immediatamente il prosieguo di condotte maltrattanti. L’uomo inoltre è stato avvisato che se dovesse continuare si procederà con un denuncia d’ufficio e che può rivolgersi alle associazioni presenti sul territorio per intraprendere anche percorsi di gestione della rabbia.
Il Questore di Ancona: «Esserci sempre” è soprattutto intervenire prima che le situazioni degenerino. In un momento storico in cui la violenza di genere costituisce senz’altro un’emergenza sociale è nostro obbligo, come Polizia di Stato, Forze dell’Ordine, Magistratura, Associazioni di Volontariato e di Categoria, Amministrazioni locali, fare rete per accogliere tutti i soggetti rientranti nelle c.d. “Vittime vulnerabili”, che necessitano del nostro aiuto e la nostra presenza. Non voltiamoci dall’altra parte, ma tendiamo una mano a chi sappiamo, sentiamo o vediamo in difficoltà».