Ancona-Osimo

Violenza contro le donne: nelle Marche 409 richieste di aiuto

Alle province di Ancona e Pesaro Urbino la maglia nera. Oltre il 10% delle 409 vittime che si sono rivolte ai Centri Anti violenza (CAV) hanno riportato "conseguenze fisiche gravi" dalle violenze subite, ma solo 124 di esse hanno denunciato il maltrattante. L'iniziativa della Polizia di Stato; #questononèamore

ANCONA – Sono state 409 le donne che nel 2017 si sono rivolte ai Centri Anti Violenza delle Marche (CAV). A dirlo è il Rapporto annuale sul fenomeno della violenza contro le donne elaborato dalla Regione Marche sulla base dei dati raccolti dai 5 CAV dislocati nelle province (Ancona, Ascoli Piceno, Fermo, Macerata e Pesaro Urbino). Un fenomeno che per dimensione si mantiene in linea rispetto agli anni precedenti. Duecentosettanta le donne prese in carico dai Centro Anti Violenza per il percorso di fuoriuscita. Ancona e Pesaro Urbino si confermano le province con una maggiore concentrazione di vittime femminili (rispettivamente 28,4% e 29,1%), mentre ad Ascoli Piceno, Fermo e Macerata la situazione è un pò più contenuta (12,2% AP, 12,7% FM e 17,6% MC). Un fenomeno, quello della violenza che colpisce in prevalenza le donne italiane (69%) sposate (40%). Gli autori delle violenze sono per il 53,7% uomini italiani, e nel 50,6% dei casi si tratta di mariti, fidanzati e conviventi. Dati che confermano il fatto che nelle Marche la violenza è prevalentemente “domestica” e che non di rado questi uomini sono conosciuti anche alle forze dell’ordine (21%).

Gli agenti parlano con la cittadinanza

Oltre il 10% delle 409 vittime che si sono rivolte ai CAV hanno riportato “conseguenze fisiche gravi” dalle violenze subite, ma solo 124 di esse hanno denunciato il maltrattante. Quando si verifica una violenza domestica è bene non perdere tempo, ma rivolgersi subito in Questura, consiglia il capo della Squadra Mobile di Ancona Carlo Pinto: «è bene non attendere troppo perché se non si fa niente la situazione può solo peggiorare».

«Occorre avere il coraggio e la forza di affidarsi alle forze di Polizia – spiega il vice questore aggiunto Cinzia Nicolini – perché insieme a loro e a tutte le associazioni che fanno rete si può ritrovare la serenità della normalità».

Per sensibilizzare su questo tema, roprio oggi (25 novembre) ad Ancona ha fatto tappa #questononèamore l’iniziativa permanente della Polizia di Stato che ha portato in pochi mesi migliaia di persone, in tutta Italia, nei camper della Polizia per informazioni, suggerimenti e denunce contro la violenza di genere. Un’impegno quotidiano, quello messo in campo dalla Polizia di Stato, per la difesa delle donne e per la lotta alla violenza.

Esprime soddisfazione per l’iniziativa Fausta Casagrande della Divisione Anticrimine della Questura di Ancona: «È stata una giornata molto bella e intensa. Siamo riusciti a catalizzare l’attenzione di tanti cittadini e a far comprendere che la Polizia non è solo repressiva, ma soprattutto al servizio dei cittadini. Abbiamo avuto un centinaio di contatti da parte di persone interessate ad avere maggiori informazioni, tra questi non solo donne e uomini, ma anche tanti ragazzi che hanno mostrato un interesse straordinario e una grande consapevolezza riguardo la gravità del fenomeno. Questo dimostra che ci sono anche tanti giovani sensibili e ricettivi su questo tema, e questo ci conforta enormemente. La violenza è soprattutto una questione culturale e senza interventi la famiglia rischia di restare travolta da questa spirale che produce effetti devastanti sulla donna, ma anche sui minori che assistono alle violenze. La Legge per fortuna ci viene in soccorso anche in chiave preventiva con l’ammonimento, uno strumento che si è rivelato molto utile riuscendo a far cessare le violenze in 8 casi su 10».

Un istituto, quello dell’ammonimento, nato nel 2009 con l’obiettivo di far cessare velocemente gli abusi attraverso la convocazione della persona maltrattante, che viene invitata a recarsi in Questura. Qui, non solo viene invitato a far cessare immediatamente le violenze contro la donna prima di essere denunciato, ma su di lui viene compiuto un vero e proprio “lavoro psicologico” condotto da personale specializzato della Polizia in modo da far cessare tutti quegli atti che causano un danno alla vittima e un cambiamento nelle sue abitudini. «Nei casi di stalking – spiega la dottoressa Casagrande – le donne che hanno subito danneggiamenti nelle proprietà e atti persecutori spesso cambiano abitudini di vita, ma grazie all’ammonimento riescono ad uscire dal circuito del terrore e a riprendersi la propria libertà: un grande risultato. Da inizio anno abbiamo già emesso 25 ammonimenti. Il Questore è sempre molto attento e partecipe sul tema della violenza contro le donne».

Maltrattamenti in famiglia e stalking, sono tra i reati maggiormente denunciati alla Questura di Ancona, mentre in numero minore sono i casi di violenza sessuale.