Ancona-Osimo

Violenze sulla moglie perché chatta su Facebook, condannato a 21 mesi

È la pena inflitta ad un 39enne di origine filippina accusato di violenza sessuale, maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate. Vittima una mamma di 38 anni che ha perso temporaneamente l'affido della figlia di 9 anni

Violenza sulle donne (foto di repertorio)
Violenza sulle donne (foto di repertorio)

ANCONA – Picchiata e violentata dal marito ha perso la figlia, data in affido temporaneo, ma per l’uomo oggi è arrivata la condanna. Un anno e 9 mesi è la pena inflitta ad un 39enne di origine filippina accusato di violenza sessuale, maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate. Vittima una mamma di 38 anni, residente nel capoluogo dorico, anche lei di origine filippina. La donna ha fatto finire sotto processo il marito, attualmente irreperibile perché ritornato al paese d’origine. La sentenza è stata emessa dal collegio penale dei giudici. Il pm, Ruggiero Dicuonzo, aveva chiesto una condanna a 9 anni. Per la violenza sessuale però è stato riconosciuto un reato attenuato così la condanna è stata di 21 mesi, pena sospesa. Il marito è stato condannato anche al pagamento di 7mila euro che difficilmente verranno corrisposti visto che ha fatto perdere le proprie tracce.

La donna, che si è costituita parte civile tramite l’avvocato Nicola Cagia, era arrivata in città a fine 2012, insieme alla più piccola delle tre figlie. Ha raggiunto il marito, un operaio che viveva nel quartiere delle Grazie. Dal suo arrivo del capoluogo però non avrebbe avuto più pace. L’uomo, fino a febbraio 2014, l’avrebbe maltrattata e picchiata sia con le mani che con oggetti contundenti, davanti alla piccola. In un episodio l’avrebbe anche violentata. A seguito del rapporto sessuale la 38enne è rimasta incinta ma poi ha deciso di abortire. Lui la mortificava ogni giorno, facendole pesare che non lavorava e le impediva di stare al telefono con gli amici e di usare Facebook. A febbraio l’aggressione più violenta, in strada, dove sarebbe stata anche trascinata per alcuni metri. Fuggita dall’abitazione lo ha denunciato e l’uomo è finito sotto processo.

La donna si è vista poi togliere la bambina perché il marito è tornato nelle Filippine e lei non ha abbastanza soldi per provvedere allo sviluppo della figlia. La bimba, che ora ha 9 anni, è in affido ad una famiglia di un comune dell’entroterra e vede la madre con incontri protetti. I nuovi genitori vorrebbero adottarla.
Oggi in tribunale è stata sentita una cugina del marito che non ha fornito elementi aggiuntivi al quadro accusatorio.