Ancona-Osimo

Ancona, un consiglio comunale che guarda all’Europa, alla digitalizzazione e alla formazione

Presentato dal presidente Simone Pizzi e dal suo vice Francesco Rubini il rendiconto dell'attività consiliare relativa al 2024

Pizzi, Rubini e i consiglieri Toccaceli e Giachi stamattina in sala giunta

ANCONA – Presentato stamattina 22 gennaio in Comune un rendiconto 2024 dell’attività del consiglio comunale, illustrato dal presidente Simone Pizzi, dal vicepresidente Francesco Rubini e dai consiglieri Jacopo Toccaceli e Daniele Giachi. Sono state 24 le sedute del consiglio 108 quelle delle commissioni, 257 le interrogazioni, 44 le mozioni e gli ordini del giorno votati. Sono soltanto numeri, ma che descrivono l’attività condotta nel corso dello scorso anno dall’assemblea consiliare, che ha puntato soprattutto sull’innovazione tecnologica e sui grandi appuntamenti per la formazione e la promozione della città. Il consiglio comunale dorico è formato da 32 consiglieri, organizzati in 13 gruppi consiliari, ed esercita le funzioni di indirizzo e di controllo politico e amministrativo, adottando una serie di atti fondamentali, come gli statuti, i regolamenti, il bilancio, i piani e i programmi di carattere finanziario e territoriale urbanistico.

«Questa macchina del consiglio comunale esiste perché ci sono state le elezioni, ma soprattutto perché il consiglio stesso è formato da tante forze che devono essere egualmente rappresentate – ha sottolineato il presidente Pizzi –. Luogo dell’unione delle diversità, dove facciamo sintesi mantenendo posizioni politiche e ruoli. Una macchina che si regge su un sistema che richiede risposte efficaci, impegno quotidiano, una pronta disponibilità sempre h24 di tutto il personale della segreteria consiglio. Composto da professionisti capaci e preparate, che offrono supporto tecnico e amministrativo a tutti i consiglieri». Pizzi è passato quindi a elencare alcuni passaggi fondamentali che hanno riguardato il 2024: «Abbiamo portato il digitale in consiglio – ha spiegato ancora –, la diretta streaming, al netto di inciampi, e poi le registrazioni delle sedute, che permettono a chiunque di rivedere quello che si vuole, secondo le necessità. L’aula è aperta, i consigli sono quasi tutti aperti, ma non sempre gli orari sono comodi per essere seguiti. Poterli seguire in diretta, o successivamente, è un valore significativo di una casa comunale che vuole essere trasparente. Una scelta sul come percorrere questo passaggio che è stata condivisa».

Poi i consigli monotematici, come quello dedicato alla sanità: «Ancona ha una fortissima storia sanitaria – ha proseguito Pizzi –. Veniva definita storicamente “città bianca”, ha avuto ospedali che hanno fatto scuola in Italia, ospedali che hanno definito un nuovo modo di fare medicina. E’ stato un consiglio che ci ha permesso di confrontarci, molto partecipato». Quindi Comune InFormazione, progetto messo in campo grazie alla collaborazione tra la presidenza del consiglio comunale, l’assessorato comunale all’università, e l’Università Politecnica delle Marche, un progetto rivolto a consiglieri, amministratori e a tutti i cittadini. «La formazione – ha ribadito ancora il presidente – è uno dei punti cardine che garantiscono l’efficacia delle azioni della pubblica amministrazione». Ultimo elemento sottolineato durante la presentazione del 2024 è stato il fatto che l’aula consiliare abbia ospitato diversi appuntamenti istituzionali, come quelli dell’Extra G7, «da cui nasceranno tante buone pratiche sanitarie», ma anche il festival delle start up, StartAn. «Per il 2025 – ha concluso Pizzi – tanto lavoro, impegno, dedizione, e altri consigli monotematici per attualizzare le tematiche strategiche della città».

Poi è toccato al vicepresidente Francesco Rubini sottolineare alcuni aspetti della politica e della partecipazione cittadina alla vita del consiglio comunale: «Ci sono due concetti che spesso vengono sottostimati o non compresi fino in fondo. Il primo: i consiglieri talvolta non riescono a essere presenti, ma spesso si dimentica che questa città non ha nessun consigliere che svolge questo lavoro. I consiglieri, pur percependo gettoni, di fatto svolgono questo servizio sottraendo tempo, disponibilità e spazio al proprio lavoro e alle proprie vite personali. Un dato di fatto che mi sento di sottolineare. Il secondo: non è facile difendere autonomia e indipendenza di spazi di rappresentanza politica, è evidente che c’è una tendenza di delegittimare la rappresentanza politica, in favore dei vari livelli esecutivi. Su questo il lavoro della presidenza del consiglio è prezioso per tentare di colmare questa frattura che c’è, ormai, tra chi governa e chi è governato. Un luogo da difendere per impedire che la scollatura tra potere esecutivo e cittadinanza diventi incolmabile».

Guardando oltre le frontiere locali, inoltre, il Comune di Ancona sta perfezionando l’adesione al progetto «Costruire l’Europa con i consiglieri locali», lanciato dalla Commissione europea per creare una rete di rappresentanti politici locali finalizzata alla comunicazione sui temi europei, sulla base di un’alleanza innovativa tra il governo del Continente e quello locale. Anche questo è un aspetto che sembra stare particolarmente a cuore alla presidenza del consiglio comunale.