Ancona-Osimo

Anconetano e Maceratese, al via i progetti per la messa in sicurezza dei corsi d’acqua

Gli interventi - studiati dopo le alluvioni del 2006, del 2011, del 2014 e del 2016 - sono stati presentati durante una conferenza stampa presieduta dal presidente Ceriscioli. Coinvolti Castelfidardo, Falconara Marittima, Senigallia, Osimo, Morrovalle e Montecosaro. Soddisfatti i sindaci

Un momento della conferenza stampa (da sinistra i direttori tecnici della Regione, il presidente Ceriscioli, il sindaco Montemarani e il presidente Netti)

Messa in sicurezza dei principali corsi d’acqua dell’anconetano e del maceratese; presentati i progetti della Regione Marche e realizzati dal Consorzio di Bonifica. A essere coinvolti sono i comuni di Castelfidardo, Falconara Marittima, Senigallia, Osimo, Morrovalle e Montecosaro.

«Un progetto che dimostra come tutti abbiano dato grande prova di un impegno di squadra che trova il consenso del territorio – ha commentato il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli -. Come Regione abbiamo tracciato un’attività di prevenzione sul territorio e lo abbiamo fatto con una capacità tecnica importante dove tutti hanno fatto il meglio».

Presenti questa mattina, oltre al presidente Ceriscioli, anche Claudio Netti, presidente del Consorzio di Bonifica, i direttori tecnici regionali, il sindaco di Montecosaro Reano Malaisi, il sindaco di Falconara Stefania Signorini, il sindaco di Morrovalle Stefano Montemarani e il vice sindaco di Senigallia Maurizio Memè.

L’alluvione a Falconara

Con le alluvioni del 2006 – che per quanto riguarda la provincia di Ancona hanno interessato particolarmente tutta la zona del bacino dell’Esino e del torrente Aspio – ci sono stati ingenti danni che hanno messo in crisi infrastrutture regionali importanti come a esempio l’aeroporto di Falconara. «Una delle zone maggiormente colpite è stata senza dubbio quella dell’aeroporto e poi quella dell’Aspio dove anche la stessa statale 16 era stato oggetto di allagamenti – hanno spiegato i tecnici regionali -. A Falconara – con interventi che sono già quasi interamente finanziati – si andrà a intervenire sul canale Liscia per l’adeguamento della sezione della portata d’acqua, che in tal modo aumenterà, e per evitare che succeda quanto avvenuto nel 2006. Sarà poi deviato il fosso Rigatta dentro al canale Liscia in modo da risolvere sia il problema dell’aeroporto ma anche quello del sovraccarico che ha la rete drenante che si trova all’interno della raffineria. Gli interventi del terzo lotto invece, che ancora non sono stati finanziati, riguarderanno il fosso Rigatta, il fosso San Sebastiano e il fosso Cannetacci; in questo caso saranno realizzate due vasche di laminazione a monte per far defluire lentamente le acque». Il progetto complessivo ha un costo di 13milioni di euro.

In merito invece al torrente Aspio, nell’osimano, è stato già finanziato il lavoro per la realizzazione di tre delle sei vasche previste, all’epoca, dal progetto della provincia di Ancona; le stesse saranno funzionali e permetteranno di bypassare il canale vecchio.

Il ponte II giugno a Senigallia

Per quanto riguarda la città di Senigallia, interessata da continui eventi di inondazione di cui il più grave – durante il quale si sono contate purtroppo delle vittime – nel 2014. «Saranno eseguite una serie di casse di espansione a monte sul Misa – hanno spiegato i tecnici regionali -. Saranno necessari anche degli interventi all’interno del tratto cittadino che è stato nel tempo caratterizzato da una serie di antropizzazioni che hanno eliminato un canale risalente al dopoguerra caratterizzato anche dalla presenza di diversi attraversamenti ferroviari. In tal senso si provvederà al rifacimento del ponte II giugno (inizio dei lavori a settembre del 2020), al dragaggio del tratto terminale del Misa (inizio dei lavori settembre del 2020), al prolungamento dell’argine destro e alla realizzazione di uno sfioratore verso il porto». L’intero progetto ha il costo di 25 milioni di euro.

L’alluvione che ha colpito Trodica di Morrovalle

Nel territorio maceratese si procederà alla sistemazione del torrente Trodica nel comune di Morrovalle, città colpita, tra le ultime, nel 2011 e nel 2016 da due violente alluvioni. «Nel progetto cercheremo di arrivare presto e bene al recettore – che è il fiume Chienti – considerando la problematica della Statale 77- hanno spiegato i tecnici regionali -. Il torrente Trodica sarà interessato da adeguamenti delle sezioni idrauliche, dall’adeguamento del ponte della Provinciale 6 e dal rifacimento del ponte in via Giovanni Paolo II. Si procederà poi alla demolizione della briglia e alla costruzione dello sfioratore laterale a monte della Statale 77 oltre che alla dismissione del canale Vallato. Il fosso del Bagnolo sarà interessato dall’adeguamento delle sezioni idrauliche, dal rifacimento dell’attraversamento in via XXIX giugno, dal rifacimento di quattro attraversamenti privati, da quello nuovo che insiste sotto alla Provinciale 6 e dall’adeguamento del raccordo di immissione del Bagnolo». In questo caso l’investimento è di 8 milioni di euro.

Soddisfatti i sindaci dei territori delle due province interessate che hanno parlato «interventi risolutivi e articolati che riguardano luoghi strategici (aeroporto di Falconara, ndr.) della nostre regione e che sono volti alla sicurezza dell’intero territorio».