ANCONA – San Benedetto del Tronto e Castelfidardo al ballottaggio, mentre negli altri 26 Comuni andati al voto le urne hanno confermato diversi sindaci. È il quadro che emerge all’esito del primo turno di queste elezioni amministrative, le prime dopo l’avvento della pandemia. Un appuntamento che ha interessato anche alcuni comuni del cratere sismico del 2016, dove i sindaci uscenti sono stati riconfermati.
Ad Arquata del Tronto è stato eletto il vicesindaco Michele Franchi, riconfermata a Bolognola Cristina Gentili, Rosa Piermattei a San Severino Marche, Mario Baroni a Muccia, Luigi Nazzareno Bartocci a Esanatoglia, Sante Capanna a Montegallo. Ad Acquasanta Terme riconfermato Sante Stangoni e a Force Amedeo Lupi.
A Camerano a spuntarla è stato Oriano Mercante, medico del lavoro e segretario regionale di Anaao Assomed, a Castelraimondo Patrizio Leonelli, a Montegranaro si è affermato Endrio Ubaldi, mentre a Porto Recanati ha prevalso Andrea Michelini.
Il quadro che più di tutti colpisce è quello dell’affluenza alle urne che ha registrato un forte calo, un 6% in meno rispetto alle precedenti consultazioni elettorali, avvenute nel 2016. Nelle Marche alla chiusura dei seggi (alle 15 di ieri) aveva votato il 57,13% degli aventi diritto contro il 63,37% del 2016. Da segnalare che comunque i marchigiani hanno votato in percentuale maggiore rispetto alla media nazionale che non ha oltrepassato il 54,64% (il 61,53% nel 2016).
Sul fenomeno dell’astensionismo il capogruppo di Fratelli d’Italia, Carlo Ciccioli, ha evidenziato che «le percentuali così basse hanno valorizzato il Pd e il centrosinistra, pur in caduta dal punto di vista dei voti», penalizzando «le strutture meno organizzate come il centrodestra e i 5 Stelle che soffrono molto di più». «Il progetto politico dei 5 Stelle è liquefatto, mentre nel centrodestra ci sono alcuni problemi di “assestamento”», spiega, affermando che «non ha pagato molto il fatto che la Lega e Forza Italia stanno al governo con Draghi».
Se da un lato come sottolinea Fratelli d’Italia «ha tratto beneficio elettorale, ma poi come diceva Totò “la somma fa il totale” e sul totale non ci siamo», per questo «il Governo Draghi non può andare oltre l’elezione del presidente della Repubblica». Ciccioli evidenzia «ci accingiamo a diventare il primo partito in Italia, ma come schieramento questa condizione di preoccupa» perché occorre «governare il Paese e le città».
Nei centri medio-piccoli «il centrodestra prevale – osserva – Nelle grandi città soffre e ha sofferto della competizione che c’è stata all’interno della coalizione e del ritardo nel presentare le candidature, perché ognuno marcava l’altro, e alla fine si è arrivati con il fiato corto».
Ciccioli ha poi parlato di «una macchina da guerra infernale» riferendosi ad «alcune inchieste giudiziarie e giornalistiche» innescate «qualche giorno prima del voto. Il sistema cerca di difendersi». Nell’analisi di Ciccioli il progetto del Movimento 5 Stelle «precipita» perché «non è più credibile ed è diventato ormai una corrente del centrosinistra», grazie «all’opzione Conte».
Castelfidardo e San Benedetto al ballottaggio
Sui due Comuni che vanno al ballottaggio, il capogruppo di Fratelli d’Italia fa notare che in entrambi il centrodestra «è avanti», sia a San Benedetto dove c’è il sindaco uscente Pasqualino Piunti, sia a Castelfidardo con Gabriella Turchetti, figlia di Nonna Peppina, simbolo del popolo ferito dal sisma del 2016.
Di diverso avviso, sul “peso” del ballottaggio, il capogruppo del Pd Maurizio Mangialardi: «In una città come San Benedetto, governata dal centrodestra, che si vada al ballottaggio, sommando le forze di centrosinistra che sarebbero in maggioranza, se da un lato c’è da riflettere su come ci siamo presentati, c’è anche un segnale preciso rispetto ad un sindaco».
L’astensionismo che ha caratterizzato questa tornata elettorale, secondo Mangialardi è figlio «di questa politica di questi anni, dove tutti hanno sempre aggredito» e questo ha portato ad «un allontanamento da parte dei cittadini e delle cittadine dall’espressione più importante e democratica che abbiamo a disposizione». Un astensionismo che secondo Mangialardi si può combattere rimettendo al centro «i temi» e «le necessità dei cittadini dei territori». Sollecitato sul possibile esito del ballottaggio nei Comuni di San Benedetto del Tronto (il quarto più grande nelle Marche) e Castelfidardo, ha sottolineato che «il centrodestra ha trovato una frenata e speriamo la si possa concretizzare al meglio nel ballottaggio».
Il dem si è detto soddisfatto dell’esito nazionale che vede il centrosinistra affermarsi «dove governava nelle più grandi città e si rilancia dove questo percorso non era stato avviato, quindi grande soddisfazione, un progetto che può trovare una concretizzazione e anche una diffusione sul territorio che può servire anche nelle prossime politiche, anche se è vero che questo è un voto assolutamente amministrativo».
Sull’emorragia di voti dei 5 Stelle, eccetto che a Castelfidardo dove il sindaco uscente Roberto Ascani è in ballo con la candidata del centrodestra Gabriella Turchetti, Mangialardi sottolinea che «era chiaro» che fossero «un movimento destinato a questo percorso». Inoltre ha affermato: «Spero che Conte possa ridisegnare un partito che stia dentro l’alveo del centrosinistra e porti un contributo di idee e propulsione importante per disegnare anche risultati come quelli che abbiamo visto a Bologna o a Milano».