ANCONA – «Recentemente la collezione del Museo italiano della Ghisa si è arricchita di un nuovo pezzo. Si tratta di una panchina liberty (1920 ca.) collocata originariamente nel giardino di piazza Cavour ad Ancona».
Recita così il blog del MIG, con sede a Longiano (FC), in cui viene mostrata la foto della panchina e una breve descrizione che fa riferimento alla sua particolarità: per tutta la lunghezza dello schienale vi è un’iscrizione, il Bollettino della Vittoria dell’Italia nel primo conflitto bellico mondiale. Ma la panchina come è finita nel museo di Longiano?
«Un fatto molto grave sembra essersi verificato – denuncia la consigliera Antonella Andreoli (Lega) –: la panchina liberty storica di piazza Cavour è finita all’interno di una Fondazione privata, riconducibile alla stessa ditta che ha effettuato i lavori di restauro delle panchine storiche. Perché la panchina non è stata destinata al Museo della città o esposta in piazza Cavour?».
«Prima dell’inizio dei lavori di ristrutturazione – spiega Paolo Manarini, assessore ai Lavori Pubblici – nella piazza c’erano cinque panchine in ferro e ghisa ammalorate. Dei residui di altre panchine erano invece nei magazzini comunali. Con l’appalto di piazza Cavour, nel capitolato era previsto che dalle cinque panchine e dai residui, l’impresa ricavasse quattro panchine originali. Così è stato e attualmente le quattro panchine sono nella piazza, ognuna con l’iscrizione del bollettino di guerra. Con l’interrogazione siamo venuti a conoscenza della panchina nel museo, ma in base alle ricerche fatte si tratta di una copia sulla quale è stata apposta l’iscrizione originale. Faremo degli accertamenti e faremo di tutto per recuperare l’iscrizione perché è di proprietà comunale».
«Per l’assessore Manarini – denuncia la consigliera Andreoli – solo una parte della panchina, ovvero la famosa iscrizione originale del bollettino della Vittoria, sarebbe finita all’interno della fondazione. In realtà, invece, da quanto risulta dal catalogo dei pezzi della Fondazione Neri, si evince che l’intera panchina, risalente al 1920, sarebbe in realtà all’interno della Fondazione. Speriamo che questo grave episodio di mancanza di controllo e verifiche del patrimonio storico e culturale della città sia un episodio isolato e che l’Amministrazione si attivi al più presto con ogni dovuta azione per l’immediato recupero del manufatto cittadino».
Un’altra questione riguarda invece i due pastorali storici di piazza Diaz che aspettano da un anno, nel deposito magazzino di Anconambiente, di essere restaurati. «I due pastorali storici di piazza Diaz sono stati smontati e portati nel deposito magazzino di Anconambiente nell’ottobre 2018 – spiega Stefano Foresi, assessore alle Manutenzioni – perché presentavano delle lesioni. Per la ristrutturazione è stata redatta una proposta di determina per il restauro che è in attesa di essere approvata». «Contrariamente a quanto affermato finora dall’Amministrazione comunale che, ad ottobre 2018 aveva assicurato che i lampioni erano stati affidati ad una ditta per il restauro, i due pastorali sono ancora dentro il deposito comunale e nessun intervento è minimamente iniziato», denuncia Antonella Andreoli.