Angelini Industries – gruppo industriale italiano fondato ad Ancona nel 1919 da Francesco Angelini – ha chiuso il bilancio consolidato del 2022 con un valore dei ricavi complessivi mai raggiunto prima, pari a 2,057 miliardi di euro, in aumento del 14,88% rispetto al 2021 (1,790 miliardi). Il 54% dei ricavi di Angelini Industries, è generato in Italia, mentre il 46% è prodotto all’estero, di cui il 37% in Europa e il 9% nel resto del mondo.
La multinazionale è attiva in 21 paesi con 5.800 dipendenti nei settori salute, tecnologia industriale e largo consumo, la sede principale del gruppo è a Roma, mentre nello stabilimento di Ancona – uno dei siti di produzione della divisione Angelini Pharma – si realizzano prodotti farmaceutici finiti.
L’aumento di oltre il 30% del margine operativo lordo (Ebitda), che nel 2022 ha toccato i 254 milioni di euro, nonostante l’incremento considerevole dei costi produttivi, indica – spiega una nota stampa – “una sensibile crescita del margine dei profitti nei settori principali del Gruppo (salute, tecnologia industriale e largo consumo)”. L’utile netto per l’esercizio 2022 è pari a 80 milioni di euro, contro i 97 milioni di euro dell’anno precedente, il cui bilancio aveva registrato una performance straordinaria di 124 milioni di euro, dovuto a proventi derivanti dalla gestione finanziaria. L’esercizio 2022 chiude con un patrimonio netto di 2.989 milioni di euro.
“Nel 2022 – fa sapere il gruppo – si è registrata una crescita dei ricavi in tutti i settori in cui Angelini Industries è presente. In Italia è concentrata una parte rilevante della produzione con 6 impianti produttivi su 12 totali e oltre 4.000 dipendenti su 5.800* complessivi. Nei dodici mesi, ha investito in ricerca e sviluppo circa 82 milioni di euro, pari al 4% dei ricavi.
«I risultati registrati nel 2022 – fa sapere Sergio Marullo di Condojanni, CEO di Angelini Industries – confermano la solidità del nostro Gruppo e le scelte strategiche che abbiamo operato in questi tre anni di lavoro. La nostra è una visione imprenditoriale di lungo periodo, che quindi ci dà agio di investire pensando veramente al futuro, immaginandone le sfide e decidendo di conseguenza. In questa chiave è possibile quindi leggere gli 800 milioni di euro che abbiamo investito nel triennio e che ci hanno permesso di rafforzarci ulteriormente nell’area della brain health – dove puntiamo a dare risposte concrete ai pazienti affetti da epilessia resistente ai farmaci. Al contempo nell’area della tecnologia industriale puntiamo a cogliere le grandi opportunità di sviluppo nella robotica e nell’automazione che il commercio online ha aperto e progressivamente fatto crescere durante la pandemia, con un focus particolare sul Nord America dove intendiamo concentrare i nostri sforzi nel prossimo anno. Una menzione particolare, in quanto fattore chiave in questo percorso di crescita, va a tutti i nostri collaboratori che, con passione e determinazione, hanno messo a disposizione del nostro Gruppo le proprie competenze».
Tra i fatti di rilievo avvenuti nel corso del 2022, l’acquisizione del 100% del capitale di Fameccanica (società internazionale specializzata in automazione e robotica) da Fater, joint venture paritetica con Procter & Gamble. Inoltre, è nata Angelini Ventures, società internazionale di venture capital di Angelini Industries che verrà dotata di un capitale fino a 300 milioni di euro per investire in start up che sviluppano soluzioni e idee innovative negli ambiti della biotecnologia, delle scienze della vita e della sanità digitale in Nord America, Europa e Israele.