Ancona-Osimo

Anoressia e Bulimia: al Salesi arriva l’Arte Terapia

Un disegno può aiutare ad esprimere le emozioni e a comprendere i Disturbi del Comportamento Alimentare. Giovedì scorso è partito il progetto, sostenuto dalla Fondazione Ospedale Salesi onlus, che durerà 4 mesi

ANCONA – Disegnare e dipingere, per esprimere le emozioni, alleviare i sintomi e sostenere gli adolescenti affetti da anoressia e bulimia nei percorsi di cura. Sono questi gli obiettivi dell’Arte Terapia, il nuovo progetto di co-terapia promosso dalla Fondazione Ospedale Salesi onlus e dall’Unità Operativa di Neuropsichiatria infantile. Destinatari, i ragazzi dai 13 ai 18 anni seguiti dal Centro Regionale per i Disturbi del Comportamento Alimentare.

Da sinistra Silvia Borioni, Michele Severini, Carlo Rossi, Antonello Maraldo, e Leonardo Incicchitti

Il trattamento, avviato la scorsa settimana, avrà la durata di quattro mesi e si terrà con cadenza settimanale, ogni giovedì, impegnando i ragazzi per circa tre ore. In parallelo, l’equipe del Salesi, guidata dal neuropsichiatra Michele Severini, lavorerà anche sulle famiglie dei ragazzi.

Un progetto multidisciplinare, il cui gruppo di lavoro è costituito da un neuropsichiatra infantile (il dottor Michele Severini), una psicologa, una psicoterapeuta, una nutrizionista e una Arte terapeuta (Silvia Borioni). Trattamenti da acuto, valutazione nutrizionale, psicologica, psichiatrica e psicodiagnostica, sono le prestazioni erogate dal Centro Regionale per i Disturbi del Comportamento Alimentare, che segue non solo i ragazzi ricoverati, ma anche quelli in regime ambulatoriale.

«Si consolida e si rafforza la collaborazione tra Azienda Ospedali Riuniti di Ancona e Fondazione Salesi onlus che vede la sua espressione nell’integrazione del personale presente nell’equipe – ha evidenziato il direttore amministrativo dell’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona e direttore operativo della Fondazione Salesi Antonello Maraldo – L’inserimento della figura dell’arte terapeuta rappresenta un ulteriore incremento e  sviluppo di questa partnership».

L’arte terapeuta Silvia Borioni e il neuropsichiatra Michele Severini

«L’Arte Terapia è una preziosa alleata per distogliere il pensiero dei ragazzi dal mangiare, il periodo di degenza, che in genere dura circa un mese – ha detto il neuropsichiatra Michele Severini – nei gruppi con l’arte terapeuta attraverso il disegno riescono a tirare fuori delle emozioni che ci consentono di eludere dei meccanismi di difesa che altrimenti sarebbe difficile far emergere, perché in queste malattie c’è una scissione mente-corpo e l’Arte Terapia serve per rimetterle insieme attraverso il gruppo». Successivamente la psicologa elabora i vissuti che sono emersi nella seduta di Arte Terapia dei ragazzi e in contemporanea un’altra psicologa e una nutrizionista seguono il gruppo dei genitori dei ragazzi, dando indicazioni alimentari spiegando quali sono gli atteggiamenti da evitare e quelli da seguire per non rendere il momento del pasto una guerra.

«Abbiamo avviato questo nuovo progetto di co-terapia – ha spiegato il direttore della Fondazione Salesi Carlo Rossi – per dare una risposta il più possibile adeguata alla crescita di incidenza dei disturbi del comportamento alimentare. Un’emergenza che vede crescere non solo acuzie e ricoveri, ma anche abbassarsi l’età di insorgenza dei sintomi. Su questo tema stiamo costruendo ulteriori progetti, provando ad interrogarci su quali siano le zone ancora inesplorate nelle quali la Fondazione può dare un supporto, immaginiamo che la cucina possa costituire uno degli ambiti sui quali intervenire».

Nel 2018 sono raddoppiati i ricoveri di Anoressia e Bulimia al Salesi, rispetto all’anno precedente. Complessivamente il centro regionale ha in carico circa 130 adolescenti, tra degenze e regime ambulatoriale. Una patologia che ha assunto i connotati di una epidemia sociale, come l’ha definita lo stesso Severini e che colpisce soprattutto le fasce adolescenziali, in prevalenza di sesso femminile (85%). Un aumento che secondo il neuropsichiatra può essere spiegato con l’istituzione nel 2015 del centro regionale per i disturbi alimentari al Salesi.

Da sinistra Carlo Rossi, Antonello Maraldo e Leonardo Incicchiti

«La Fondazione Salesi ci da una grandissima mano per portare avanti l’Arte Terapia che è un’attività programmata, mentre noi, di fondo, lavoriamo prettamente sulle urgenze», sottolinea il dottor Severini. Intorno ai disturbi della condotta alimentare, ruotano spesso dei pregiudizi, tra i quali il più diffuso è quello secondo il quale i pazienti non abbiano possibilità di guarigione: «non è assolutamente vero – conclude il neuropsichiatra – oggi ci sono ottime possibilità di guarire, se c’è una presa in carico tempestiva, specialistica e multi professionale. Se invece non vengono trattate, queste patologie  diventano croniche e possono condurre anche alla morte. Non si guarisce dall’oggi al domani, occorre mettere in conto una presa in carico di almeno due anni e in questo senso dovrebbe esserci una governance da parte del Sistema Sanitario Nazionale, per evitare che alle cure possano accedere solo le persone che ne hanno i mezzi».