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Antinfluenzale, prenotazioni in farmacia. Assofarm sulla vaccinazione anti-Covid: «Frenata da comunicazione sbagliata»

Il coordinatore regionale di Assofarm Marche spiega che negli ultimi giorni la terza dose ma anche le prime somministrazioni anti-Covid sono cresciute per effetto del Super Green pass e del crescere dei contagi

Immagine di repertorio

ANCONA – «Ci aspettiamo una discreta adesione che già inizia a manifestarsi». Così Tiberio Belleggia, coordinatore regionale di Assofarm Marche, sulla vaccinazione antinfluenzale che dal 27 novembre può essere prenotata nelle farmacie del territorio che aderiscono alla campagna vaccinale rivolta agli over 18 e che inizierà ad essere somministrata a partire dal 1° dicembre.

La Regione ha stipulato una convenzione con Federfarma e Confservizi Assofarm sulla scia dell’accordo nazionale. In farmacia possono ricevere l’antinfluenzale tutte le categorie per cui è raccomandata la somministrazione, ovvero le persone con malattie croniche a rischio di complicanze, età avanzata, categorie professionali e lavorative esposte al rischio di contagio.

Somministrazione gratuita, in quanto l’intesa prevede il rimborso da parte della Regione delle spese delle dosi, dell’inoculazione e dei dispositivi di protezione individuali. La mole più importante di richieste in farmacia arriva però per il vaccino anti-Covid.

«Per la terza dose del vaccino anti-Covid abbiamo una richiesta elevatissima – spiega Belleggia – e si sta incrementando anche quella per la prima dose, dopo un periodo di stasi». Un incremento che il coordinatore di Assofarm attribuisce «in parte all’introduzione del Super Green pass e in parte anche alla stanchezza verso i tamponi».

Chi non è vaccinato può avere il Green pass solo con l’esito negativo di un tampone molecolare o antigenico, ma nel caso di quest’ultimo va ripetuto, per chi lavora, ogni due giorni, perché la sua validità cessa dopo 48 ore. Insomma secondo Belleggia alcuni marchigiani che fino ad oggi sono andati avanti a test per avere la certificazione verde, ora si stanno orientando verso il vaccino.

Ad influire, però è anche «il crescere dei contagi» degli ultimi giorni. Secondo il coordinatore Assofarm l’adesione alla campagna vaccinale «ha avuto un freno dalla comunicazione assolutamente sbagliata condotta in passato: si è creato una sorta di spettacolo che ha confuso le idee ad alcune persone». Insomma, secondo Belleggia, con una comunicazione più accorta ci sarebbero stati meno non vaccinati (nelle Marche sono poco più del 14%).

«La vaccinazione è una questione scientifica, i dibattiti sono inutili, creano confusione» afferma, lanciando una stoccata alla «campagna mediatica». Rivolgendosi ai no-vax li invita invece «ad informarsi in maniera scientifica da chi ne sa di più, a partire dal medico di famiglia, ma anche in farmacia possono trovare quelle informazioni che potrebbero far loro cambiare idea».

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