ANCONA – Antonello Venditti a ´Domenica In´ (su Rai1) e quella «fantastica storia» con una ragazza di Falconara. Il cantautore romano, poeta indiscusso dei nostri tempi, è stato ospite nel pomeriggio di oggi (17 novembre), attorno alle 14.30, nel salotto televisivo della padrona di casa, Mara Venier.
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E durante una lunga intervista, oltre a presentare al pubblico il suo ultimo lavoro, il libro fotografico ´Fuori fuoco´ (che uscirà il 19 novembre), ha parlato della sua vita e non solo. Spazio dunque a quella lunga e intramontabile carriera fatta di canzoni che «ogni volta» – è il caso di dirlo – arrivano «dalla pelle al cuore». Quindi, i suoi successi e quei travagliati periodi difficili, con il desiderio di farla finita, l’ombra del suicidio, lo spettro della depressione. Ma anche le amicizie vere (come quella con Lucio Dalla) e i grandi amori.
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Uno di questi sarebbe nato in provincia di Ancona, negli anni Settanta, con una ragazza originaria di Falconara. È proprio grazie a lei che Antonello Venditti – l’ineguagliabile voce di ´Notte prima degli esami´ – indossa praticamente da sempre degli occhiali scuri in volto, uno dei suoi segni distintivi.
Non li toglie mai, l’Antonello nazionale, tantomeno sul palco. L’eccezione proprio oggi, per il pubblico di Rai1. Dunque, il racconto dei Rayban, «un simbolo di pace contro la guerra», ha detto lui. «Io ero famoso per due o tre cose – si è lasciato andare – il Montgomery di pecora, la sciarpa che usavo anche quando era caldo, il cappello che ad un certo punto ho messo sul pianoforte e non ho più usato. E poi vabbè gli occhiali e la storia dei Rayban».
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Tutto iniziò quando – ha proseguito – «trovai una ragazza, a Falconara mi pare, tanti anni fa. Era una ragazza che fumava il sigaro, c’aveva i Rayban ed era un’antesignana del femminismo di allora. Mi colpì questa ragazza perché fumava il sigaro e in più vedevo questi strani occhiali. Dico ´Ma sai che questi occhiali mi piacciono proprio?´. E lei mi spiegò il perché aveva questi occhiali e che matrice hanno».
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«Li usavano quelli che buttavano le bombe, ti ricordi la guerra del Vietnam? – ha domandato Venditti alla conduttrice Mara Venier – C’erano i bombardieri americani, i puntatori che tiravano giù le bombe. E per puntare e fumare insieme avevano i Rayban. Se tu mi dai una sigaretta, la metti qui ed è calibrata su una marca di sigarette. E non cadeva. Quindi, loro puntavano, sganciavano le bombe. E io ho detto: questo deve diventare il simbolo del mio pacifismo. E non li ho mai più tolti dal 1974».
E ancora: «Qualcuno mi dice ´Ma tu perché non scrivi una canzone sulla guerra?´ Ma io ne ho scritte: ´Stella´, ´Sotto la pioggia´, tutte le mie canzoni sono pacifiste. Alla fine – ha concluso Venditti – devi fare pace con te stesso. Il coraggio di fare il primo passo è vincente. Vince chi fa il primo passo».