ANCONA – Anzianità contributiva, una grande novità per i dipendenti del settore privato: potranno accedere alla pensione anche i lavoratori con contratti di lavoro part time verticale o ciclico. Lo si è appreso di recente dopo una specifica dell’Inps in merito ad una norma presente nella legge di Bilancio 2021. Notizia, questa, colta favorevolmente dai sindacati, ma anche dalle stesse persone impiegate professionalmente nelle imprese private, che potranno beneficiare dello stesso trattamento di quelle che invece operano nel pubblico.
Ne abbiamo parlato con Paolo Appolloni, coordinatore regionale del Patronato Inas Cisl, Marche che commenta con soddisfazione il provvedimento: «È una importante novità per i lavoratori del settore privato, con contratti di lavoro a tempo parziale verticale o ciclico – specifica -. Questi, pur avendo un contratto di lavoro per tutto l’anno solare, si ritrovavano ad avere una copertura previdenziale parziale, cioè solo per i periodi effettivamente lavorati. Venendo meno la contribuzione per i periodi coperti dal contratto di lavoro, ma non effettivamente lavorati, tali dipendenti vedevano allontanarsi la data di pensionamento. Questo provvedimento farà in modo che questi lavoratori si vedranno riconosciuti l’intero periodo ai fini del diritto a pensione e potranno quindi raggiungerla prima». Un aspetto invece non sarà tenuto in considerazione: «Purtroppo la novità non riguarda la misura della pensione – ammette – e quindi il suo importo che resterà commisurato ai contributi versati».
Comunque un primo passo è stato compiuto: la norma è già operativa e riguarda i soggetti attivi al 1° gennaio 2021, quindi esclude chi è già titolare di pensione. «In fase di prima applicazione della norma, l’Inps indica analoga procedura sia per i rapporti di lavoro part time verticale o ciclico attivi al 1° gennaio 2021, sia per quelli cessati a tale data – continua Appolloni -. Il lavoratore dovrà presentare domanda telematica all’istituto previdenziale, o tramite pec oppure con procedura informatica attiva sul sito Inps».
E nelle Marche? Com’era la situazione? Ci sono state negli anni segnalazioni di chi aveva difficoltà ad accedere alla pensione? «Nella nostra regione, il problema che viene sanato da questa novità normativa, era molto sentito – aggiunge Appolloni -. Basti pensare ai lavoratori impegnati nei servizi scolastici, nel commercio e nel turismo. Sono nella maggior parte lavoratori con contratto a tempo indeterminato e che pertanto non hanno interruzione del rapporto di lavoro con il proprio datore in corso d’anno, ma che hanno contratti che prevedono l’assenza della attività lavorativa in qualche mese dell’anno. Come ad esempio, lavoratori dei servizi scolastici, servizi mensa e pulizia delle scuole, servizi educativi negli asili nido gestiti da cooperative, servizi educativi sia scolastici che domiciliari a persone con disabilità».
O ancora, guardando nel dettaglio al comparto Turismo: «Il provvedimento è molto importante per il settore turistico, vista la vocazione delle Marche a tale attività. Ci sono molti dipendenti che lavorano con contratto a tempo indeterminato ma che prestano attività solo in determinati periodi dell’anno, come i dipendenti degli alberghi, degli stabilimenti balneari e del settore termale – sottolinea -. La novità normativa sarà molto importante per tutti i lavoratori dipendenti che lavorano o hanno lavorato con contratto di lavoro part time verticale o ciclico», conclude Appolloni, ricordando che per «chiarimenti e per la gestione della pratica con conseguente invio della stessa all’Inps, il Patronato Inas Cisl Marche è a disposizione dell’utenza».