Ancona-Osimo

Apertura Anno Giudiziario, Ermini: «Nelle Marche il sistema giustizia funziona molto bene»

Lo dice il vicepresidente del Csm. Il procuratore generale della Repubblica presso la Corte di Appello, Sergio Sottani ha posto invece l'accento sul monitoraggio della ricostruzione post sisma e sul rischio di infiltrazioni mafiose

ANCONA – «I magistrati hanno sempre dato tantissimo e sono il punto di riferimento della storia italiana nei momenti più difficili, la loro legittimazione viene dalla storia e dal loro lavoro attuale. Le istituzioni non si devono delegittimare a vicenda ma anzi si devono rafforzare l’un l’altra, perché appartengono allo stesso Stato e allo stesso ordinamento». Così è intervenuto il vice presidente del Consiglio superiore della Magistratura David Ermini, ad Ancona per l’apertura dell’Anno Giudiziario.

Un messaggio forte quello lanciato da Ermini e un segnale di vicinanza alle Marche alle prese con la ricostruzione post sisma e colpite, nell’anno appena concluso, da una serie di avvenimenti tragici che l’hanno portate alla ribalta della cronaca nazionale: dall’omicidio di Pamela Mastropietro, all’episodio di odio etnico compiuto da Traini, fino alla strage di Corinaldo e all’uccisione del collaboratore di giustizia a Pesaro avvenuto il giorno di Natale. «Ci vuole tanta attenzione sulla gestione del terremoto perché dove ci sono investimenti la situazione può essere appetibile  da chi intende delinquere» ha detto Ermini, che ha ribadito l’impegno e i risultati conseguiti dalla Magistratura anche in direzione dei fatti di cronaca sottolineando la vicinanza e il sostegno del Consiglio Superiore della Magistratura.

Il vice presidente del Csm David Ermini

«Occorre grande attenzione al sistema dei pentiti, perché il lavoro della Magistratura si basa molto sulla collaborazione di questi nella lotta alla criminalità organizzata. Lo Stato deve quindi dare un segnale di garanzia a chi intende collaborare con la giustizia e su questo deve esserci un impegno forte». Il vice presidente del CSM ha infine espresso vicinanza alle famiglie delle vittime di Corinaldo e «ai ragazzi che sono sopravvissuti ma che avranno sempre nella mente quei momenti terribili». Riguardo al «clima di antisemitismo e razzismo» che si sta respirando in alcuni paesi europei, Ermini ha spiegato che occorre «debellarlo subito» fin dai suoi germogli.

«L’inaugurazione dell’anno giudiziario non è solo un momento formale ma anche e soprattutto di individuazione dei problemi delle realtà criminali», ha dichiarato il procuratore generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Ancona, Sergio Sottani. Tra i reati che maggiormente emergono dai dati «in primo luogo la criminalità organizzata con i tentativi di infiltrazione, i reati di furto in abitazione e rapine che creano particolare allarme sociale e i reati in materia di sostanze stupefacenti – ha sottolineato il procuratore – Poi ci sono altri dati che vedono purtroppo in aumento fenomeni come la violenza contro le donne. Tutti temi sui quali le forze dell’ordine e la Magistratura si stanno impegnando per cercare di dare una risposta che garantisca sicurezza e di vivere tranquillamente alla popolazione marchigiana». Sulla questione della ricostruzione Sottani ha ribadito la necessità di operare sia dal punto di vista preventivo che repressivo, in modo che «i fondi vadano distribuiti per la ricostruzione e non finiscano in mani criminali». Un tema sul quale il procuratore ha evidenziato il suo impegno particolare nell’adottare «tutti gli strumenti possibili per evitare infiltrazioni e per punire gli eventuali reati che dovessero venire commessi».

Il procuratore generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Ancona Sergio Sottani insieme alla Corte

Sottani ha posto l’accento anche sulle criticità connesse alla crisi economica che «merita una corrispondente capacità investigativa» per garantire il rispetto delle regole e per «una corretta competizione dei privati che operano nel mercato». «Il benessere di una società si fonda sul riconoscimento del merito tra soggetti posti in grado di partecipare in posizione paritaria – ha detto – senza alterazioni dettate da malevoli furbizie o condotte disoneste. Un attento controllo e tracciamento del flusso di capitali e delle merci, sia via terra che via mare, consente anche di verificare l’eventuale transito del capitale di illecita provenienza». Espressioni che secondo il procuratore non rappresentano un sintomo di una infiltrazione mafiosa, «ma certamente idoneo ad essere valutato per lo studio del contesto criminale che ogni territorio presenta. In quest’ottica il polimorfismo delle associazioni mafiose, cioè il camaleontismo del metodo mafioso che varia a secondo del contesto territoriale in cui i sodalizi criminali operano, rende il pericolo della “mafia silente” particolarmente subdolo» anche nelle regioni «come le Marche», dove la mafia non è sorta, né tradizionalmente presente, ma che possono rappresentare «terreno fertile» anche per le mafie etniche.